Comune e Regione in cerca di una soluzione per il caro affitti

Il comune di Milano e la regione Lombardia in queste settimane sono alla ricerca di una soluzione per il caro affitti che sta rendendo sempre più problematica la situazione degli studenti fuori sede. 

studenti, tenda, università
studenti, tenda, università- Imilanesi.Nanopress.it

Sono tantissimi i giovani provenienti da qualsiasi regione d’Italia, che frequentano le università milanesi e quindi necessitano di una casa, di una stanza o di un monolocale per frequentare le lezioni giornalmente o per studiare e lavorare allo stesso tempo.

Purtroppo questi sono costretti a pagare il tutto a caro prezzo. Non tutti però possono permetterselo, ecco perché sono iniziate le proteste in tenda che andranno avanti per giorni non soltanto nel capoluogo lombardo ma dappertutto.

Gli studenti e i rettori coinvolgono il governo

Le proteste sono volte ad attivare e a richiamare l’interesse sia della regione, che del comune, per provare a porre un limite al carro affitti o a trovare delle soluzioni alternative per tutti gli studenti. Giovedì sera c’è stato il tavolo a palazzo Marino organizzato per affrontare la tematica.

studenti in tenda
studenti in tenda- Imilanesi.Nanopress.it

A quanto pare si è trovata una mezza soluzione ovvero aggiornare il canone concordato per cercare di mantenere i prezzi degli affitti più bassi. Poi si è deciso di appellarsi al governo, chiedendo aiuto e richiedendo maggiore impegno da parte dei politici. La richiesta è stata in modo particolare quella del fondo di sostegno agli affitti.

Un solo miliardo di cui il Governo italiano è in possesso, dovrebbe essere destinato al sostegno affitti Nazionale per andare a supporto di almeno 420.000 famiglie. Queste potrebbero ottenere un contributo fino a €200 al mese per sostenere i figli, studenti fuori sede senza disagi.

L’intervento da parte del Governo per affiancare la regione Lombardia

Una seconda misura su cui il comune ha richiesto l’intervento da parte del Governo è quello della regolamentazione degli affitti brevi con una legge, cosa che è già avvenuta a Venezia. La richiesta viene portata avanti da Milano ma anche da altre 13 città che si trovano nella stessa condizione da sempre.

Per quanto riguarda le case pubbliche,  la richiesta avanzata al governo è individuare almeno 300 milioni di euro che servono ad azzerare lo sfitto degli edifici pubblici di alcuni enti, per ridurre la pressione abitativa che è sempre più alta. Studenti e rettori durante il tavolo hanno chiesto la promozione di un tavolo Nazionale coinvolgendo, sindacati, inquilini, enti locali e università, per cercare di mettere insieme delle regole che potrebbero essere d’aiuto.

Il riutilizzo degli edifici dismessi potrebbe essere una soluzione alternativa al problema

Negli ultimi tre anni la regione Lombardia è riuscita a mettere a disposizione degli studenti 1100 posti letto che però a quanto pare non bastano. A questi si aggiungono 1316 posti letto all’università statale, 195 negli studentati. Poi, in secondo luogo, bisognerebbe pensare a come riutilizzare gli edifici dismessi, che potrebbero ospitare tantissimi studenti che non hanno dimora e che si trovano in difficoltà. Le proposte sono diverse, adesso spetta al governo scegliere la strada da imboccare per fronteggiare la problematica.

Impostazioni privacy