Condanna definitiva all’ergastolo per Enrico Zenatti

Sentenza definitiva per Enrico Zenatti, l’uomo che uccise la suocera nel dicembre dell’anno scorso a Malavicina, nel mantovano

Enrico Zenatti
Enrico Zenatti-larena.it-Imilanesi.it

Il 9 dicembre del 2021 in una casa di Malavicina, vicino a Roverbella nel mantovano, accadde un tragico fatto di cronaca. I due figli trovarono la madre, un’anziana donna di 73 anni in fondo alle scale in un bagno di sangue. Anna Turina, questo il nome della madre, nonostante la grave ferita sulla testa, respirava ancora.

La figlia chiamò subito il marito, Enrico, per chiedere aiuto. Zenatti raggiunse subito l’abitazione e allontanò la moglie e il cognato con una scusa per terminare ciò che aveva iniziato un’ora prima. Questo è quanto hanno potuto ricostruire le indagini dei carabinieri giunti sul luogo. Il giorno dopo il fatto, infatti, Enrico Zenatti venne fermato.

Sembra che il genero avesse avuto una lite violenta con la suocera. I tre, Zenatti, la moglie e la suocera vivevano, infatti nella stessa casa. Durante la discussione Enrico aggredì la donna che sarebbe, poi, caduta dalle scale. Credendo fosse morta, il genero si allontanò. La telefonata della moglie lo portò a ritornare a casa dove, dopo aver chiesto alla moglie e al cognato di chiamare i soccorsi, continuò ciò che aveva iniziato.

E’ definitiva la condanna per l’omicidio della suocera

Uccise la suocera, sembra, con il vetro di una bottiglia. A far pensare subito a lui sono i suoi vestiti insanguinati. Nonostante i suoi silenzi durante gli interrogatori, il pm Fabrizio Celenza ottiene il giudizio immediato. L’imputazione è doppia: all’accusa di tentato omicidio segue quella di omicidio volontario.

Enrico Zenatti
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I difensori Silvia Salvato e Andrea Pongiluppi ovviamente non concordano. Ma, intanto, questo fatto riapre un ulteriore dubbio sulla vicenda che lo vide protagonista nel 2003 e nel 2004. In quel caso lo accusarono di un duplice omicidio, quello di Luciana Lino Da Jesus, trovata strangolata nel suo letto.

E quello di Yolanda Garcia Holguin di cui, però, non si ritrovò mai il corpo. Per questa accusa rimase in carcere per tre anni, fu condannato a 30 anni scesi poi a 18, ma la Cassazione ribaltò la sentenza confermando l’assoluzione definitiva. Naturalmente gli avvocati della difesa hanno tenuto a precisare che il presente procedimento non riguardava il passato.

Si riapre la vicenda dei primi anni del 2000

L’avvocato della famiglia di una delle ragazze uccise ha, comunque, presentato istanza perchè le indagini si riaprano per dare una speranza alla famiglia che vorrebbe avere una tomba su cui portare un fiore in ricordo della figlia. In quegli anni, dopo l’assoluzione, Marco Odorisio, all’epoca capo della Mobile di Verona disse:

“…di lui sentiremo ancora parlare.”

Purtroppo la profezia si è avverata. Enrico Zenatti, nato a Custoza 54 anni fa, viveva con la moglie nel paesino del mantovano dove faceva l’agricoltore e il venditore di frutta e verdura. Persona, a prima vista insospettabile, con la condanna definitiva dovrà scontare l’ergastolo, 9 mesi di isolamento diurno e il pagamento di 400 mila euro a titolo di risarcimento ai due figli della vittima.

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