Denuncia i colleghi “furbetti”, licenziato e reintregrato per 3 volte in Atm

Dipendente Atm denuncia dipendenti e dirgenti per truffa, ma viene licenziato 3 volte e altrettante reintegrato.

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Biglietto Atm-Imilanesi.it

Un lavoratore di Atm, un uomo di 54 anni addetto alla security aziendale, ancora nel 2017 e poi nel 2018, aveva segnalato una truffa ai danni di Atm. Aveva, cioè, scoperto che alcuni dipendenti di un Atm Point clonavano i biglietti per poi rivenderli.

La vendita di questi “biglietti clonati” era, ovviamente, illegale, e aveva anche provocato diversi ammanchi di una certa entità all’azienda stessa. Il dipendente in questione si era accorto della truffa e aveva deciso di agire.

Aveva, infatti, denunciato la situazione ai vertici di Atm sottolinenando che, secondo lui, c’erano coinvolti anche alcuni dirigenti aziendali. Questi ultimi, però, non sono mai stati perseguiti.

Per il 54enne che credeva di aver fatto la cosa giusta, al contrario, è stato l’inizio del suo personale calvario: quattro procedimenti disciplinari, due sospensioni, tre licenziamenti e due denunce penali.

Reintegrato anche dopo il terzo licenziamento

Ma, per fortuna per lui, il Tribunale di Mialno della sezione lavoro, ha respinto anche il terzo licenziamento, firmato dal direttore generale di Atm Arrigo Giana, ridandogli, di fatto, il lavoro. Il 20 agosto 2023 il giudice Francesca Saioni ha accolto la richiesta del 54enne.

Ha reso noto che i provvedimenti presi dall’azienda sono stati illegittimi e infondati. Il dipendente in questione non era nuovo a decisioni di questo genere. Già una volta, infatti, aveva ottenuto la reintegrazione e il risarcimento.

Lo avevano assolto con formula piena anche in precedenza, in due provvedimenti penali. L’azienda aveva dovuto reintegrarlo, ma lo aveva, poi, subito licenziato per sostituzione di persone e minacce.

Il giudice che lo ha reintegrato per la terza volta, ha sottolineato che Adriano Michele De Gasperis, il dipendente in questione, era stato assolto con sentenze definitive, quindi definitivamente chiuse.

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Ora l’azienda sarà costretta a reintegrare il dipendente nel suo ruolo e dovrà anche pagare tutti gli stipendi arretrati. Le sue vicissitudini sembrano essere finite, così come i momenti di difficoltà che ha vissuto in questi ultimi mesi.

In un’intervista che il 54enne aveva rilasciato all’Espresso, aveva confessato che “persone irrispettose delle leggi” gli avevano rovinato la vita. Quindi, ha confessato che, se dovesse ricapitare, si volterà dall’altra parte.

Il giudice non ha potuto applicare la nuova legge entrata in vigore un mese fa

Un uomo che ha fatto il suo dovere permettendo di smascherare una truffa di migliaia di euro ai danni dei cittadini. Ha dovuto, però, difendersi più volte davanti ai giudici in tribunale.

I giudici, inoltre, in questo procedimento, non hanno potuto applicare una nuova legge che è entrata in vigore un mese fa, ma che riguarderà solo i casi di questo genere che avverranno in futuro.

Con la nuova legge, chi deciderà di fare la cosa giusta e denunciare, come ha fatto Adriano Michele De Gasperis, azioni illegali e illecite nella propria azienda o ente pubblico, godrà di una maggiore tutela.

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