Ben 540 euro in più sulla busta paga di una specifica categoria di lavoratori: vediamo insieme chi sarà a gioire. Ecco tutti i dettagli.
Sappiamo tutti come l’inflazione abbia cambiato tutte le carte in tavola: il quadro economico del nostro Paese non è più lo stesso. Ci troviamo in un contesto ben diverso rispetto a quello di tre o quattro anni fa. I prezzi di ogni servizio e di ogni bene sono aumentati di moltissimo, le nostre entrate no. Abbiamo perso gran parte del nostro potere di acquisto, e non è mai una cosa buona per l’economia di un paese. Non è una cosa positiva ai fini della crescita e della stabilità economica dello Stato.
Proprio per questo motivo il Governo ha preso alcune decisioni. Decisioni mirate a contrastare questo calo del potere di acquisto. La prima intenzione è quella di tagliare il cuneo fiscale di tutti quei redditi medi e redditi bassi. La conseguenza è un aumento della cifra netta in busta paga. Non è una decisione ufficiale, ma pare sia molto probabile che attuino questa riforma nei prossimi giorni. Vediamo insieme cosa accadrebbe nello specifico e quali sono gli altri possibili cambiamenti.
Lo Stato contrasta l’inflazione: ecco come
Il nuovo taglio dei contributi previdenziali a favore dei lavoratori (senza impatto sulla pensione perché lo Stato verserà la quota all’INPS) diventerà effettivo da luglio fino a dicembre e non influirà sulla tredicesima. Questo sconto sarà pari a 4 punti percentuali sui salari fino alla cifra di 35.000 euro lordi (dunque 1.900 euro circa netti al mese).
Si aggiungerà alla riduzione di tre punti percentuali per i salari fino a 25.000 euro lordi (di netto al mese circa 1.520 euro) e di due punti percentuali per quelli che vanno dai 25.000 ai 35.000 euro, introdotti nel 2023 grazie alla legge di Bilancio approvata nel dicembre precedente.
Nel secondo semestre di quest’anno, lo sconto sarà quindi del 7% per chi guadagna fino a 25.000 euro lordi e di sei punti percentuali per coloro che percepiscono tra 25.000 e 35.000 euro lordi, portando un aumento della busta paga che potrebbe raggiungere circa 100 euro, secondo le simulazioni ufficiali. Adesso analizziamo quali sono tutti i cambiamenti in arrivo per ogni fascia di reddito.
Aumenti in busta paga per i redditi dai 10 ai 25 mila euro e dai 25 ai 30 mila euro
Coloro che sono in possesso di un reddito di circa 10mila euro lordi (780 euro netti) ha in beneficio una riduzione del 3% dei contributi previdenziali che saranno trattenuti nella busta paga per il 2023, con un aumento di circa 19 euro al mese nel netto, cui si aggiungeranno altri 25 euro a causa della nuova riduzione del 4%.
Quindi, a partire da maggio, il netto aumenterà di quasi 45 euro complessivamente. Parliamo dunque di 540 euro in più all’anno. Tale aumento diventa di 67 euro (rispetto ai precedenti 38,5 euro) per tutte le retribuzioni di 15mila euro; di 77 euro (rispetto ai precedenti 44 euro) per tutte quelle di 20mila euro e di 96 euro (rispetto ai precedenti 55 euro) per chi ha un reddito di 25mila euro.
Equamente rilevanti, ma in proporzione minori, i miglioramenti del salario netto per coloro che percepiscono tra 25 e 35 mila euro lordi. Ad esempio, chi riceve una retribuzione di 27.500 euro ha beneficiato fino ad ora di un aumento netto di circa 30 euro al mese grazie alla riduzione del 2%. Ora, grazie alla riduzione aggiuntiva del 4%, lo sconto salirà di circa 60 euro, portando l’aumento netto a circa 90,5 euro mensili. La stessa somma di guadagno è riservata, a partire da questo mese, a coloro che hanno una reddito lordo di 30mila euro.
L’importo sale invece a 91,5 euro per coloro che guadagnano 32.500 euro e a 98,5 per chi percepisce 35mila euro. In sintesi, i maggiori aumenti in termini assoluti riguarderanno i redditi più alti, ma saranno maggiormente premiati, in proporzione, i salari più bassi. Infatti i 45 euro in più per chi guadagna meno di 780 euro netti al mese hanno un impatto maggiore rispetto ai 98 euro per chi percepisce 1.900 euro.