I commercianti non trovano lavoratori. Contestati stipendi bassi e orari

I commercianti di Milano lamentano il fatto di non riuscire a trovare lavoratori, che contesterebbero orari, stipendi bassi e la perdita del Reddito di Cittadinanza.

Commessa in un negozio – imilanesi.nanopress.it

Anche se ci sono offerte di lavoro da parte dei commercianti, i lavoratori scarseggiano. È ciò che lamentano i negozi lombardi, i quali si ritrovano a far fronte a una carenza di personale, sia per ingaggi stagionali, sia per quel che concerne le sostituzioni in caso di malattia dei dipendenti assunti con contratto fisso. Le motivazioni sarebbero da rintracciare in stipendi bassi, orari non gestibili e nella perdita del Reddito di Cittadinanza. Ecco la situazione fotografata da Confcommercio Milano Monza Lodi e Brianza.

Commercianti non trovano lavoratori: la situazione in Lombardia

Confcommercio Milano Monza Lodi e Brianza fornisce un quadro della crisi occupazionale che si registra su territorio lombardo. I commercianti lamentano una scarsa disponibilità dei lavoratori.

Questi ultimi rifiuterebbero gli ingaggi a causa degli stipendi troppo bassi e degli orari di lavoro che richiedono troppo sacrificio. Inoltre, complice di tale situazione, secondo quanto emerge dagli ultimi dati, anche la preoccupazione di perdere il Reddito di Cittadinanza.

In sostanza, sarebbe il 58% delle aziende del terziario che intende assumere, ma riscontra problemi nel cercare personale. Le risposte agli annunci di lavoro sarebbero scarse e in molti, dopo aver fissato un colloquio conoscitivo, non si presenterebbero all’appuntamento.

Diminuiti anche i curricula inviati per la stagione invernale. Chi cerca maggiormente lavoro, secondo l’indagine, sono donne adulte e giovani i quali mostrano una maggiore flessibilità per gli orari di lavoro proposti.

Stretta di mano
Stretta di mano – imilanesi.nanopress.it

La soluzione alla mancanza di manodopera e i settori più colpit

Molti commercianti affermano di sopperire alla mancanza di lavoratori mediante il passaparola, anche se tale pratica risulta utile ma non sufficiente a coprire gli eventuali posti vacanti e le necessità contingenti.

Per le aziende a incidere su tale situazione è il fatto che i lavoratori non intendono svolgere lavori che potrebbero far perdere loro il Reddito di Cittadinanza. Ad aggravare la situazione, inoltre, sarebbero i costi legati all’assunzione del personale.

La carenza di personale, dunque, fa barcollare la ripresa economia post-pandemia, nonostante la clientela si riversi in negozi, soprattutto in vista delle festività natalizie. La difficoltà della ricerca del personale investe diversi settori, dai centri commerciali, alla ristorazione, fino ai negozi al dettaglio.

I mestieri più ricercati sono cuochi, commessi, artigiani che, di solito, svolgono le loro mansioni ad orari specifici e che richiedono un certo livello di sacrificio.

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