Per l’imbrattamento del monumento di Vittorio Emanuele II, il comune di Milano è intenzionato a non chiedere i danni.
Per il momento, sembra che non ci siano richieste di danni. Il Comune di Milano ha deciso di non intraprendere azioni legali nei confronti di due attivisti ambientalisti che hanno vandalizzato il monumento a Vittorio Emanuele II sito in piazza Duomo, ricoprendolo di vernice arancione.
Enrico Marcora, consigliere di Fratelli d’Italia, nelle scorse ore ha parlato degli ultimi sviluppi. Da settimane Marcora si informava sulla posizione di Palazzo Marino in merito.
A seguito della sua interrogazione, il commissario Maran ha comunicato al consiglio comunale che il comune di Milano si costituirà parte civile solo dopo una condanna penale.
Il comune di Milano non chiederà i danni
Marcora è del parere che l’eventuale condanna penale sia irrilevante ai fini della richiesta di risarcimento danni.
Ecco le sue parole: “Questa è solo una scusa e rivela l’intenzione di non intentare una causa civile e, di conseguenza, non intraprendere alcuna azione contro coloro che ci hanno diffamato”.
Allo stato attuale, il monumento rimane imbrattato. Lo scorso aprile, il ministero della Cultura ne ha chiarito il motivo: “Il ministro della cultura, Gennaro Sangiuliano, ha chiesto a Emanuela Carpani, soprintendente per l’archeologia, le belle arti e il paesaggio della Città metropolitana di Milano, una relazione sulle precise conseguenze del gesto di atti vandalici che hanno colpito il monumento a Vittorio Emanuele II in piazza Duomo a Milano il 9 marzo scorso”.
“Sono stati usati delle idropulitrici, ma purtroppo sono stati inefficaci o inappropriati nella rimozione della vernice. Per essere precisi, il monumento non può essere pulito solo con acqua. Inoltre, altri sforzi dei vigili del fuoco sono stati vani, poiché il potente getto d’acqua ha rischiato di far sfaldare la superficie marmorea del monumento”, ha aggiunto il ministero.
Il ministro Sangiuliano ha commentato che la vicenda rivela la necessità di una verifica circa la convinzione che tali azioni non comportino danni permanenti.
È stato segnalato che è necessario un intervento di restauro che comporterà costi significativi per la comunità.
Danni stimati intorno ai 200.000 euro
I costi stimati per i lavori necessari, che saranno parzialmente finanziati attraverso una donazione, ammontano a circa 200.000 euro.
Un ragazzo e una ragazza del gruppo Last Generation hanno condotto il blitz, che non era il loro primo tentativo di sensibilizzare sui pericoli legati al cambiamento climatico.
Hanno vandalizzato il monumento schizzandovi sopra della vernice e distribuito volantini alle persone intorno a loro.
Alla fine sono intervenuti i carabinieri che hanno fermato entrambi per danneggiamento di beni culturali o paesaggistici.