Il legale di Alberto Stasi: “Ha diritto di rifarsi una vita”

A seguito della notizia della scarcerazione diurna di Alberto Stasi il legale della difesa ha dichiarato “Ha diritto di ricostruirsi una vita”. 

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stasi- imilanesi.nanopress.it

Il giovane, è stato condannato in via definitiva a 16 anni di carcere essendo stato accusato dell’omicidio della fidanzata Chiara Poggi, il 13 agosto 2007 a Garlasco.  

Grazie alla decisione del giudice, Stasi avrà la possibilità di uscire di giorno e andare al lavoro e poi tornare in cella la sera.  

Il legale di Alberto Stasi conferma che il suo assistito ha diritto ad una seconda possibilità  

Secondo il suo legale, Alberto Stasi ha il diritto di pensare al futuro, come qualsiasi altro persona. Così come gode del diritto di ricostruirsi una vita in tranquillità e pace, senza essere riprocessato di volta in volta per un errore commesso e per cui sta già pagando.  

Questo è quanto è stato affermato dall’avvocato Giada Bocellari, che tutela Stasi e i suoi interessi da quando è stato condannato a 16 anni di carcere per l’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto a Garlasco in provincia di Pavia.  

Stasi, è stato arrestato a dicembre 2015, adesso i giudici della Sorveglianza di Milano hanno deciso di concedergli di lavorare all’esterno e rientrare in cella la sera a Bollate.  

Poi è stato spiegato che questo trattamento non è stato stabilito perché Stasi è speciale, ma perché fa parte del programma di trattamento e a dirlo è la Costituzione che prende in considerazione la funzione rieducativa in questo caso e in casi simili.  

Perché Stasi è stato ammesso all’articolo  21 e la famiglia della giovane ragazza uccisa non è stata informata  

Nonostante Stasi abbia sempre negato tutte le colpe che gli sono state attribuite dai giudici sin dal primo momento, una seconda possibilità non gli può essere assolutamente negata   

Un comune magistrato non può scegliere di rigettare l’articolo 21, articolo che prevede il lavoro esterno, perché il condannato nega i fatti. Questo rimane comunque un suo diritto insindacabile.  

Alberto Stasi
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La famiglia della vittima non è stata informata direttamente dal tribunale della Sorveglianza, della decisione di dare la possibilità ad Alberto Stasi di farsi una vita all’esterno del carcere. Questo perché non è stato riaperto il caso e quindi la persona è stata sottoposta a giudizio.  

La decisione presa riguarda esclusivamente il detenuto, ammesso all’articolo 21 dato che soddisfa tutti i requisiti richiesti. Essendo che il percorso di reinserimento sociale, riguarda soltanto lui, la famiglia della vittima non necessariamente deve essere informata di eventuali decisioni e cambiamenti.  

 

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