Inventa di essere vittima di uno stupro: in carcere una sedicenne

Una notizia arrivata da Monza: una ragazza di sedici anni ha architettato un piano molto preciso, accusando un educatore della comunità in cui viveva di stupro. Ma il suo racconto non era vero.

Comunità
Comunità – IMilanesi.it

Finire in carcere per una bugia architettata nei minimi dettagli: quello che è accaduto a una ragazza a Monza, una giovane di sedici anni che ha inventato di sana pianta uno stupro.

Un’accusa che l’ha portata direttamente in prigione, per decisione del Gip del Tribunale per i minori di Milano. Ecco cosa è successo.

Inventa uno stupro in comunità: arrestata ragazza di 16 anni

Può una ragazza di soli sedici anni architettare un piano quasi diabolico, inventandosi una violenza sessuale? Ebbene sì, è quello che è successo in provincia di Monza, in una comunità di riabilitazione.

Carabinieri
Carabinieri – IMilanesi.it

Una giovane ha pianificato nei minimi dettagli una finta violenza da parte di uno degli educatori dell’istituto, fabbricando prove false, addirittura chiedendo a una sua compagna lo sperma del fidanzato per rendere tutto più credibile.

A quanto pare, la giovane sedicenne è arrivata in comunità già dall’aprile dello scorso anno, nel 2021, quando era stata accusata dalla mamma e dalla sorella di maltrattamenti. Parliamo di calci, pugni, schiaffi e tanti altri gesti fisici che hanno reso la vita impossibile alla mamma e alla sorellina di 9 anni.

Questi atti violenti da parte sua erano fatti solo per ottenere denaro, quando non riusciva ad averli partiva con minacce e ritorsioni. All’inizio, la mamma cercava di assecondare le richieste della figlia, pensando di placarla un atteggiamento che però incoraggiava la 16enne a pretendere sempre di più.

Se la mamma diceva di no, la ragazza cominciava a spaccare tutto e a lanciare oggetti, aggrediva lei e la sorella e creava puro terrore in casa.

La situazione era diventata ingestibile, così la famiglia ha deciso di rivolgersi alle autorità: i carabinieri e gli assistenti social hanno ritenuto opportuno portarla in comunità per salvare la famiglia e cercare di recuperare anche la giovane ragazza.

Il piano e l’invenzione dello stupro

Insomma, una situazione non facile, che ora stava peggiorando. La ragazza aveva puntato il dito contro uno degli educatori della comunità, simulando con prove finte una violenza sessuale.

Dal momento in cui è stata scoperta, è stata arrestata e portata al carcere minorile di Pontremoli, a Massa Carrara. Tra agosto e settembre, la sedicenne aveva già ricominciato a comportarsi male, riprendendo le sue cattive abitudini.

Aveva rubato uno smartphone e poi, appunto, per vendicarsi di un educatore che probabilmente si era scontrato con lei, aveva deciso di accusarlo di stupro e metterlo nei guai, preparando un piano perfetto, con tanto di prove, per incastrarlo.

Una situazione che l’ha portata direttamente in carcere, per decisione del gip del Tribunale di Monza, dove ora attende la sentenza della sua pena.

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