La Consulta decide in favore dell’anarchico Cospito

La Consulta apre la strada ad un possibile sconto di pena a favore dell’anarchico Cospito già in carcere per l’attentato di Fossano

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Cospito sta scontando la condanna a vent’anni di reclusione per i due ordigni che aveva nascosto all’interno di due cassonetti dei rifiuti fuori dalla Scuola allievi carabinieri il 2 giugno del 2006. La Cassazione aveva, poi, riqualificato il reato come strage politica per cui Cospito avrebbe visto cambiare la sua pena da vent’anni all’ergastolo.

A Fossano non ci furono morti e nemmeno feriti, ma soltanto dei danni. Per questo, secondo la Corte d’Appello di Torino, si sarebbero potute riconoscere le attenuanti come fatti di lieve entità e, di conseguenza, ridurre la pena fino ad un terzo. Cospito, però, è stato dichiarato recidivo, quindi, secondo l’articolo 69 del codice penale, non si sarebbe potuto applicare lo sconto di pena.

Richiesta la Consulta

Per questo motivo si è fatta richiesta alla Consulta perchè si pronunciasse proprio su quella norma. Ieri la decisione. L’avvocato di Cospito, Rossi Albertini, nell’udienza pubblica della Consulta aveva rammentato che:

“In precedenti sentenze di questa Corte la pena fissa è stata dichiarata indiziata di incostituzionalità perché non consente di parametrare la sanzione all’offesa concretamente commessa.”

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Aveva poi sottolineato la vicenda del suo assistito come singolare visto che la sua pena sarebbe passata da una detenzione di 15 anni all’ergastolo, se i giudici costituzionali avessero risposto con un rigetto. Gli avvocati dello Stato Paola Zerman ed Ettore Figliolia, da parte loro, hanno sostenuto ed appoggiato la tesi della strage politica.

Per loro accettare la tesi dell’avvocato di Cospito potrebbe provocare un pericoloso precedente applicabile, poi, anche ai reati come quelli di associazione mafiosa. Ma la Consulta ha deciso in favore dell’anarchico Cospito aprendo la strada ad uno sconto di pena. Quindi, si dovrà tenere conto delle circostanze attenuanti.

Decisione a favore di Cospito

La stessa Corte in un comunicato scrive che:

“il carattere fisso della pena dell’ergastolo esige che il giudice possa operare l’ordinario bilanciamento tra circostanze aggravanti e attenuanti

come previsto, del resto, dall’articolo 69 del codice penale. Nel comunicato dopo la Camera di Consiglio, la Corte comunica la decisione di bocciare come costituzionalmente illeggittimo l’articolo del codice in cui vieta al giudice

“di considerare eventuali circostanze attenuanti come prevalenti sulla circostanza aggravante della recidiva nei casi in cui il reato è punito con la pena edittale dell’ergastolo.”

Naturalmente da parte dell’avvocato Rossi Albertini e del suo assistito Cospito non può che esserci grande soddisfazione per la decisione della Corte. Oggi potrà vedere Cospito che, pensava, non sarebbe arrivato vivo a questo giorno. Cospito, nei mesi di digiuno, ha perso 50 Kg. Oggi è molto affaticato, non cammina e non muove più un piede.

Di altro avviso è l’Avvocatura dello Stato che, ancora, sostiene la rigidità del codice nel vietare le attenuanti. Dello stesso parere anche il governo e il Guardasigilli Carlo Nordio, il quale aveva insistito anche sul mantenere il regime di 41bis. contrariamente al sostituto procuratore generale della Cassazione, Piero Gaeta che aveva invece chiesto di eliminare il 41bis per Cospito.

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