La Soprintendenza blocca l’abbattimento dello stadio San Siro

Lo stadio di San Siro: la Soprintendenza ne blocca l’abbattimento. Dunque a quanto sembra la struttura Giuseppe Meazza non sarà demolita. In riferimento al secondo anello strutturale, esistono determinati requisiti caratterizzati da interessi di genere culturale.

Stadio San Siro
Stadio San Siro-Imilanesi.it

Questi ultimi scatteranno precisamente nel 2025 e, perciò, non consentono la demolizione di questo stadio. In tanti ora si stanno quindi domandando che fine farà quella che si reputa come la Scala del calcio di Milano.

Lo stadio di San Siro: Il vincolo cambia le carte in tavola

Uno degli interrogativi attuali è anche quello attinente le due squadre Inter e Milan: quale sarà infatti la loro sorte?

Intanto alla fine il blocco è giunto. A svolgere tale vincolo ci ha pensato esattamente la Soprintendenza che si dedica ai Beni Culturali, stabilendo correlatamene la fine che farà questo stadio milanese.

Una struttura che ha rappresentato la casa storica sia della squadra del Milan che di quella dell’Inter.

Fissando così il tanto atteso esito finale, corrispondente al fatto che il San Siro resterà così com’è.

Il motivo si fonda essenzialmente sul secondo anello di questa imponente struttura sportiva, visto che sussistono degli elementi di interesse culturale.

Questi ultimi scatteranno infatti nel 2025, pertanto rappresentano un vero e proprio impedimento al progetto di demolizione iniziale.

Tutto questo, ovviamente, ha portato quindi tutti a dover dire addio all’intento di poter disporre di un nuovo stadio nel capoluogo lombardo.

Lo stadio di San Siro: La tesi di una nuova struttura non è più fattibile

Ora in seguito a tale scoperta, ci si sta domandando da più parti cosa accadrà. Soprattutto dopo che la Commissione a livello regionale attinente il patrimonio culturale lombardo ha ormai confermato in forma ufficiale la proposta fatta appunto dalla Soprintendenza.

Indubbiamente adesso è cambiato tutto lo scenario iniziale, se si considera che ora svanisce praticamente e in maniera definitiva l’infinito progetto del nuovo stadio San Siro.

San Siro
San Siro-Imilanesi.it

Ossia del risultato derivante dalla collaborazione fra le due eminenti squadre sportive milanesi.

Tutto ciò perché la commissione ha sottolineato che all’interno ci sono quelli che vengono definiti come dei beni storici che bisogna necessariamente tutelare.

Si tratta esattamente dell’importanza dal punto di vista architettonico inerente il secondo anello e quello che viene ritenuto come l’archivio pubblico appartenente alla tribuna posta a ovest dello stadio.

Qui infatti sono presenti delle targhe come pure degli epigrafi che vanno a documentare le vittorie nazionali e internazionali di queste due squadre.

Cosa accadrà all’Inter e al Milan

I due club meneghini già da un certo lasso di tempo avevano dei progetti differenti.

Si tratta di piani che si basano fondamentalmente sull’organizzazione di una vera e propria fuga da quello che ormai rappresenta il vecchio stadio comunale.

Difatti ora il loro sguardo è rivolto praticamente verso Rozzano per quanto concerne i nerazzurri, in direzione San Donato Milanese invece per quanto riguarda i diavoli.

Ormai la loro convivenza sotto il medesimo tetto si sta indirizzando verso le battute finali, con una specifica data finale che almeno per adesso risulta ancora sconosciuta.

Del resto sia il Milan che l’Inter non hanno mostrato alcuna intenzione di andarsi a caricare sulle proprie spalle una probabile ristrutturazione dell’intero impianto.

Inter
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Al contrario basandosi sulle voci riportate, avrebbero già provveduto a togliere ogni tipo di dubbio, annunciando che non c’è la possibilità di adattare l’impianto già esistente alle richieste normative di adesso.

Cosa ne sarà di questa importante struttura sportiva

In base a quanto rivelato fino a questo momento, si è capito chiaramente che ora quello che viene reputato come il tempio del calcio di Milano, andrà totalmente a gravare su Palazzo Marino.

Si tramuterà in una sorta di museo fisso del pallone? Destinandolo ad esempio soltanto agli eventi musicali come i concerti estivi e alle grandi manifestazioni? Tra queste un altro esempio rilevante è quello riguardante l’apertura delle tanto attese Olimpiadi invernali previste per il 2026.

Almeno per il momento ancora non si potrà ottenere una risposta chiara nonché esaustiva inerente queste ultime domande.

Nel frattempo soltanto pochi giorni fa il Primo Cittadino milanese Giuseppe Sala non ha enunciato degli scenari promettenti.

Giuseppe Sala
Giuseppe Sala-Imilanesi.it

Difatti ha voluto esprimere il suo pensiero, associato alla decisione presa dalla Soprintendenza.

Beppe Sala a tal proposito ha voluto descrivere tale presa di posizione come il motivo per cui ci potrebbero essere delle conseguenze molto gravi. Queste ultime sarebbero correlate non soltanto al futuro di questo stadio, ma pure alla sua sostenibilità dal punto di vista economico.

In più andrebbe anche a diminuire enormemente le probabilità che le squadre possano rimanere nella città di Milano con un nuovo impianto.

Questo è quanto ha voluto esprimere pubblicamente il sindaco milanese, dopo aver proposto alle squadre l’eventualità di un terreno in viale Puglie.

Un luogo che risulta non apprezzato dai club, che ormai si stanno accingendo a effettuare i preparativi di partenza per l’hinterland.

La disapprovazione proveniente dalla Lega

Sull’intera vicenda si è espressa anche la Lega, tramite una nota scritta in seguito al vincolo che ha dato conferma del divieto di demolizione del San Siro.

La Lega dal canto suo ritiene questa decisione assolutamente assurda. Inoltre ponendosi una domanda molto precisa, su chi dovrà pagare i milioni di euro previsti per poter svolgere la manutenzione in futuro.

Tutto questo quando ormai le due squadre dell’Inter e del Milan andranno a giocare altrove, visto che questa decisione gli impedisce di continuare il loro lavoro lì.

A quel punto la Lega ha chiesto pure se sarà il sindaco Sala oppure se saranno i burocrati appartenenti alla Soprintendenza a pagare questa cifra così importante.

Il fatto di non poter eseguire un nuovo stadio certamente arrecherà dei notevoli danni alla città milanese, ecco cosa aggiunge poi la Lega, sostenendo che per la città in questo modo si perde un’occasione unica. Ovvero quella di permettere un grande incremento e la riqualificazione di un quartiere intero.

Da qui si può comprendere benissimo il chiaro disappunto mostrato dalla Lega in questo senso.

Una reazione negativa che si è comunque vista da più parti, proprio perché ha fatto crollare tanti progetti correlati a questo stadio. Idee che ora sono andate letteralmente sfumate.

Difatti in tanti avevano sperato in una soluzione alternativa o in un finale sicuramente differente, da quello che si prospetta invece a chiare lettere ora. Praticamente il sogno di tanti, prima di tutto da parte del Palazzo Marino e del sindaco milanese, che si è totalmente frantumato a causa del divieto annunciato dalla Soprintendenza.

Ma quest’ultima non ha potuto fare altrimenti, considerando la presenza di quelli che equivalgono a dei beni culturali che non si possono intaccare in alcun modo. Anche se questo comporta l’addio al nuovo stadio e alla presenza di queste due squadre storiche della città di Milano.

 

 

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