Milano, posta sui social il ritratto del suo stupratore

Dopo essere stata violentata, una ragazza posta sui social il ritratto del suo stupratore, disegnato da lei stessa. Quello che è successo dopo ha dell’incredibile.

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 Il post del ritratto del proprio stupratore ha permesso ad un’altra ragazza di riconoscerlo.  Questa è la storia di una ragazza che è stata violentata il 13 Luglio e che grazie al suo ritratto è riuscita a individuare il suo aguzzino.

Un caso di violenza successo a Luglio

Come accennato poco fa, stiamo parlando di un fatto di violenza che è accaduto il 13 Luglio scorso.

Vittima una studentessa di 29 anni che è stata violentata, come lei stessa ha raccontato, da un ragazzo che era a bordo di un monopattino elettrico e che l’ha presa alla sprovvista poiché era di spalle.

Il fatto è accaduto in zona Porta Romana: in seguito all’episodio, la ragazza ha deciso di realizzare e pubblicare sui social il ritratto del suo stupratore.

La cosa sorprendente è che proprio attraverso questo post, un’altra ragazza è riuscito a riconoscerlo, poiché lei stessa era stata vittima di una sua violenza.

Ecco che il 21enne è stato individuato e proprio grazie al ritratto fatto dalla sua vittima. Sul suo conto si sa che risiede a Alessandria e che la nonna risiede a Milano. Sembra che il ragazzo sia responsabile in totale di ben 5 violenze sessuali che ha perpetuato mettendo in atto la solita modalità.

Grazie infatti al suo monopattino il giovane prima individuava la vittima e poi la colpiva al momento più opportuno.

La denuncia della violenza

La ragazza, subito dopo la violenza, ha dapprima fatto la sua denuncia contro ignoti e ha raccontato di essere stata presa di sorpresa e alle spalle mentre stava camminando in Strada della carità, nonché un piccolo vicolo lungo che sembra collegare corso Lodi e via San Gerolamo Emiliani con via Friuli.

Denuncia
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Poiché il tutto è accaduto in piena estate e nel periodo di ferie, nessuno ha potuto sentire le sue grida e aiutarla.

Lo stupratore per fortuna era stato preso già nel mese di Agosto poiché responsabile anche di altri stupri che ha messo in atto in altre aree centrali di Milano.

Intanto un’altra ragazza che era stata vittima di una sua violenza ha visto il post del ritratto e ha riconosciuto il ragazzo come suo violentatore. Sembra che per il ragazzo ci sarà la perizia psichiatrica richiesta dal suo avvocato.

Ricordiamo che è imputato per quattro violenze fatte tra maggio e giugno ed è coinvolto in un processo con rito ordinario. Per quanto riguarda la quinta violenza, ovvero quella della studentessa ventinovenne bulgara, dovrà affrontare l’udienza a aprile.

Altri indizi a carico del 21enne: ecco cosa è stato trovato

Intanto facendo riferimento al cellulare e ai resi di Amazon si è potuto constatare, grazie alle varie indagini, che esistono altre prove che incolpano il 21 enne che era anche noto alle forze dell’ordine perché agiva dei maltrattamenti nei confronti della madre.

Da questi elementi, ovvero dalle immagini delle videocamere e dalle ricevute dei resi dei monopattini presi da Amazon, si è avuta un’ulteriore conferma: il ragazzo infatti aveva una specifica strategia. Dava indietro i monopattini dopo aver consumato i suoi stupri affinchè nessuno potesse riconoscerlo.

Monopattino
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Questo fa sicuramente capire quanto il ragazzo fosse lucido e capace d’intendere e volere quando ha fatto quello che ha fatto. Ecco che l’accusa potrà sicuramente fare affidamento su questo per andare avanti per la propria strada.

Il coraggio della ragazza di ricordare: quel ritratto e il suo valore

Questa storia mette in rilievo il coraggio di questa ragazza che pur di ritrovare il suo aggressore ha voluto ricordare quello che le era successo.

Grazie alla sua passione artistica ha voluto reagire a quello che le era accaduto e con un disegno eseguito da lei stessa ha scelto di rivivere tutto.

Eppure è proprio grazie a questo coraggio se è riuscita ad avere un po’ di pace.

Grazie a tale ritratto anche un’altra ragazza ha riconosciuto il suo aguzzino che intanto era già agli arresti domiciliari per le altre violenze messe in atto ai danni di altre ragazze.

Ragazze che venivano colpite in un momento di distrazione senza la possibilità di poter ricevere alcun aiuto. Ecco che il talento in questo caso ha potuto permettere alla ragazza iscritta a un corso universitario di architettura di farsi in un certo senso giustizia da sola.

 Il ragazzo infatti dovrà rispondere ora di ben 5 violenze sessuali, tra cui quella a carico della ragazza che ha riconosciuto in quel ritratto postato il suo stupratore.

Dopo che il giovane è stato riconosciuto negli uffici della Squadra mobile, il pm Pasquale Addesso ha potuto chiudere a ottobre il secondo fascicolo di indagini sul ragazzo, a cui ora è anche contestata la violenza commessa a Luglio e la detenzione di materiale pedopornografico che è stato rintracciato sul suo cellulare.

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