Nuovo decreto: questi lavoratori potranno andare in pensione fino a 5 anni prima

Ecco tutte le informazioni sul nuovo “contratto di espansione”: alcuni lavoratori potrebbero andare in pensione fino a 5 anni prima.

Fila pensione anticipata
Fila pensione anticipata – Imilanesi.Nanopress.it

Il tema riguardante le pensioni tiene banco spesso nel nostro Paese. Le incertezze in questo ambito sono sempre tantissime, dal momento che per ogni lavoratore c’è una situazione specifica. Essa può essere anche del tutto diversa da quella di un’altra persona.

In Italia, l’età in merito alla pensione di vecchiaia si attesta sui 67 anni, a prescindere dalla categoria di lavoro – dipendente o autonomo, sia nel settore pubblico che privato. L’altro requisito fondamentale per la pensione di vecchiata è quello relativo al fatto di aver versato almeno 20 anni di contributi.

La pensione di vecchiaia è fissata a 67 anni, ma essa potrà essere spostata in avanti negli anni prossimi. Il motivo? L’aspettativa di vita in aumento nel nostro Paese.

Oltre alla pensione di vecchiaia, si può terminare la propria attività lavorativa in anticipo in alcuni casi. Quali? Nel caso in cui il lavoratore abbia versato almeno 42 anni e 10 mesi di contributi. In tal caso, la pensione scatta anche senza dover arrivare, per forza di cose, all’età di 67 anni. Questo provvedimento resterà attivo almeno fino al 2026, come per la pensione di vecchiaia.

Le donne, invece, potranno andare in pensione anticipata con un anno di tempo in meno, vale a dire al raggiungimento dei 41 anni e 10 mesi di contributi versati.

Quale notizia, però, farà piacere a un largo numero di lavoratori? Scopriamo chi potrà andare in pensione con 5 anni di anticipo rispetto al previsto. Ecco tutto quello che c’è da sapere in merito.

Andare in pensione fino a 5 anni prima? Ecco perché è possibile

Sono in molti in Italia a criticare il fatto di andare in pensione troppo tardi, rispetto a molti altri Paesi al mondo. Avere la possibilità di anticipare l’età pensionabile, dunque, è il sogno di tantissimi lavoratori. Alcuni lavoratori potranno beneficiare di questa cosa. Ecco tutte le ultimissime novità in tal senso.

Pensione fino a cinque anni prima
Pensione – iMilanesi.Nanopress.it

Nel Decreto Lavoro 2023 sono cambiati alcuni termini in merito alla possibilità di uscire dal mondo lavorativo con largo anticipo. Come? Grazie alla proroga del contratto di espansione fino a 5 anni. Molti lavoratori potranno richiedere la pensione anticipata in 3 specifiche finestre temporali – fine marzo (già passata), 15 luglio e 30 novembre.

Il cosiddetto contratto di espansione – già previsto fino alla fine dell’anno in corso – è stato posticipato fino al 2025. Alcuni lavoratori dipendenti, quindi, potranno andare in pensione con 5 anni di anticipo, a patto che vengano rispettati determinati requisiti e che l’accordo tra sindacati e azienda sia valido.

Scopriamo tutti i dettagli su questo argomento specifico. Ecco come si potrà anticipare di 5 anni l’età pensionabile rispetto a quanto previsto.

Uscita dal mondo del lavoro con 5 anni di anticipo: ecco chi potrà farlo

Chi lavora in una azienda con almeno 50 dipendenti – questo è uno dei requisiti necessari – potrà richiedere la pensione anticipata fino a 5 anni rispetto alla norma.

In pratica, per quanto concerne la pensione di vecchiaia, si potrà avere accesso alla pensione 5 anni prima dei 67 anni. Per la pensione al raggiungimento degli anni necessari di contributi, invece, sarà possibile averla 5 anni prima dei 42 anni e 10 mesi classici.

Pensionati
Pensionati – iMilanesi.Nanopress.it

Questo accordo dovrà essere stipulato tra azienda e sindacati e firmato dal lavoratore dipendenti allo scoccare dei restanti 5 anni che mancano all’effettiva pensione. Il costo dell’assegno mensile di anticipo sulla pensione sarà del tutto a carico dell’azienda del lavoratore, al netto del valore della NASPI che spetta a chi è in una situazione di prepensionamento.

Non è, però, questa l’unica grande novità prevista dal Decreto Lavoro 2023. Ce n’è, infatti, un’altra riguardante le aziende con almeno 1.000 dipendenti. In tal caso, le uscite dal lavoro dei vari dipendenti potranno essere del tutto pianificate nei vari mesi, allo scopo di incentivare una sorta di ricambio del personale.

Quando un dipendente andrà in prepensionamento, in contemporanea verrà assunto un nuovo lavoratore in età nettamente più giovane. Un modo per incentivare l’occupazione e per garantire nuova forza lavoro a tutte le aziende importanti del nostro Paese.

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