Partorisce nell’ambulanza nel parcheggio degli Spedali Civili di Brescia

Venerdì 19 maggio, intorno alle 9.00 una giovane donna bengalese partorisce il suo secondogenito in ambulanza

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Spedali Civili-Imilanesi.it

Intorno alle 9.00 di venerdì mattina, 19 maggio, il 112 ha ricevuto una telefonata da un’abitazione della zona di via Lamarmora, un quartiere di Brescia dove ha, anche, sede la Centrale del Latte. A chiamare è il marito di una donna di nazionalità bengalese, di poco più di 20 anni, incinta di 35 settimane e con forti dolori addominali.

Sul posto è arrivata l’ambulanza con a bordo i volontari di Bresciasoccorso. L’hanno aiutata a salire in ambulanza per trasportarla agli Spedali Civili della città. La donna non parlava e non capiva la nostra lingua, ma i soccorritori Elisabetta Roselli, Fabio Treccani e Katia Porcu, hanno capito che, oramai, il parto non era lontano.

A sirene spiegate direzione Spedali Civili

Sono partiti in direzione dell’ospedale percorrendo le strade della città a sirene spiegate. La meta era il pronto soccorso, ma la donna e, soprattutto, il suo bambino avevano un’altra intenzione e, soprattutto, avevano fretta. Quindi i tre volontari hanno fermato l’ambulanza nel parcheggio dell’ospedale e hanno aiutato la mamma a mettere al mondo il suo secondo bimbo.

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Ambulanza-Imilanesi.it

Nel parcheggio vicino alla Scala 1 l’hanno aiutata a partorire. Il bimbo è il secondogenito della donna ed è in ottima salute. Elisabetta, una delle volontarie commenta così la sua avventura:

“Sapevamo che stavamo andando a soccorrere una donna, alla 35esima settimana di gravidanza, che accusava dei dolori. Ma non ci saremmo mai aspettati di dover gestire un parto e nemmeno la mamma lo immaginava. Anche perché aveva dolori, ma tutto sommato stava bene. A casa con lei c’erano il primo figlio e il marito, ma sull’ambulanza è salita da sola“.

In contatto con la Centrale Operativa

E soltanto l’autista dell’ambulanza aveva un’esperienza in tal senso. Infatti aveva assistito già ad un parto. Per le due ragazze, al contrario, è stata la prima volta. Nessuno di loro si aspettava, infatti, di dover vivere un’esperienza così particolare, ma, in alcuni momenti della vita occorre far di necessità virtù, e così hanno fatto.

In seguito al parto, il personale dell’ospedale è sceso a recuperare mamma e neonato. I tre volontari, durante il parto, si sono tenuti in continuo contatto con la Centrale Operativa per eventuali necessità. Durante il corso, ha poi concluso Elisabetta, si viene preparati per affrontare determinate situazioni, ma quando ci si trova a viverle, la cosa è diversa.

Ora, la mamma e il suo bambino sono al sicuro nel reparto di Ostetricia. All’ospedale c’è un fiocco azzurro in più. Tra qualche giorno torneranno a casa dalla loro famiglia con un’esperienza unica da ricordare e da raccontare. Così sarà anche per i tre volontari di Bresciasoccorso che hanno messo in pratica ciò che avevano visto solo sui libri.

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