Pensione 5 mesi prima per queste fortunate categorie: ecco chi potrebbe averla

Per alcune categorie di lavoratori è possibile andare in pensione 5 mesi prima e non solo. Ecco quello che c’è da sapere.

Pensione 5 mesi prima
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Forse non tutti lo sanno, ma per alcune categorie di lavoratori è possibile ritirarsi dal lavoro anticipatamente. Per qualcuno quindi si potrà andare in pensione 5 mesi prima mentre per altri anche fino a 6 anni prima. Ma vediamo insieme quali sono le categorie coinvolte.

In pensione 5 mesi prima

In condizioni regolari si accede alla pensione di anzianità una volta compiuti i 67 anni si hanno almeno 20 anni di contributi maturati.

Nel corso degli anni l’età pensionabile e la quantità di contributi necessari per ritirarsi dal lavoro sono cambiati innumerevoli volte. Ad oggi la soglia di base prevede un’età anagrafica di 67 anni compiuti. In realtà questa regola non è uguale per tutti, in quanto molto spesso dipende anche dal tipo di lavoro svolto. 

In pensione 5 mesi prima
In pensione 5 mesi prima – imilanesi.nanopress.it

Alcune professioni infatti, sono considerate più pesanti di altre che vengono dette logoranti. In questo caso, si ha diritto a un’uscita anticipata dal mondo del lavoro. Molti infatti hanno diritto alla pensione già dopo i 61 anni e 7 mesi di età, proprio perchè la mansione svolta rientra in quelle logoranti. Per queste professioni è possibile andare in pensione 5 mesi prima, fino ad arrivare a un massimo di 6 anni prima.

Ovviamente l’ultima scelta resta quella del lavoratore,  che in base ai contributi versati può decidere se ritirarsi in anticipo o se continuare a lavorare.

La pensione anticipata per i lavori usuranti

Per poter andare in pensione anticipatamente, in questo caso bisogna rientrare nei lavoratori che svolgono attività usuranti. 

Ci sono comunque dei requisiti indispensabili da soddisfare, come un minimo di 35 anni di contributi se si vuole uscire dal lavoro a 61 anni  e 7 mesi. Il rapporto preso in considerazione per andare in pensione prima è quello della quota 97,6.

Calcoli per la pensione
Calcoli per la pensione – imilanesi.nanopress.it

In poche parole, tra età anagrafica e contributi versati si deve arrivare a un totale di 97,6. E se sentendo la parola lavori usuranti si pensa che questa misura sia solamente per lavori estremamente faticosi, la realtà prevede tutt’altro. Rientrano infatti nei lavori usuranti anche alcune professioni più comuni, come quelle degli operai in fabbrica che prevedono una assicurazione contro gli infortuni sul lavoro.

È giusto però sottolineare quali sono le tipologie di lavoro che prevedono questa uscita anticipata. Nello specifico, ne hanno diritto tutti coloro che si trovano a occupare posizioni che prevedono lavori usuranti e che si svolgono all’interno di luoghi stretti, oppure dentro cave, gallerie, miniere o cassoni ad aria compressa. Sono inclusi però anche i lavoratori che svolgono attività in qualità di lavori del vetro cavo, di palombari, che sono esposti alle alte temperature, che debbano asportare e trattare l’amianto. Ma rientrano nella categoria anche alcuni lavoratori notturni.

Pensione anticipata anche per i lavoratori notturni

Proprio i dipendenti che si trovano a dover lavorare di notte hanno diritto al ritiro dal lavoro con la quota 97,6. Il lavoro deve prevedere dei turni svolti di notte dalla a mezzanotte alle 5 del mattino. Devono però essere effettuati almeno 64 turni ogni anno. 

Pensioni anticipate
Pensioni anticipate – imilanesi.nanopress.it

Questa misura è riuscita dal lavoro è chiamata anche scivolo usuranti, ed è in sostanza applicata anche a coloro il cui contratto prevede una voce di tariffa per assicurazione riguardo gli infortuni sul lavoro.

Solitamente questa dicitura è presente nei lavori svolti in quella che viene chiamata linea a catena, come il lavoro in fabbrica e di produzione, ma anche i lavori che prevedono l’utilizzo di materiali potenzialmente pericolosi per l’essere umano.

Tuttavia se non si soddisfano i requisiti per andare in pensione sei anni prima del previsto, è possibile ritirarsi dal lavoro 5 mesi in anticipo, ovvero a 66 anni e 7 mesi purché si abbiano maturato almeno 30 anni di contributi.

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