Un sogno che può diventare realtà: in pensione a soli 56 anni. Per fare domanda bisogna avere questi requisiti. Vediamoli insieme.
Lasciare il mondo del lavoro qualche anno prima e godersi pienamente gli anni più maturi: il sogno di chiunque. La flessibilità di uscita dal lavoro non è purtroppo così scontata, anzi. In media si va in pensione all’età di 67 anni, e oltretutto l’Italia è tra i primi Paesi al mondo ad erogare una media davvero bassa di denaro in pensioni. Le aspettative non sono esattamente rosee sul proprio futuro pensionistico. La popolazione sta esprimendo il bisogno di cambiamenti, di nuove riforme e agevolazioni per chi dopo una vita fatta di lavoro vuole solo godersi al meglio il periodo di riposo.
Le novità arriveranno tutte a partire dal 2023: con la formazione del nuovo governo Meloni qualcosa potrà cambiare, chissà se in meglio o in peggio. In attesa delle prossime novità, vediamo chi sono i fortunati che possono godere di una pensione anticipata all’età di 56 anni o 61 anni. L’uscita sarebbe anticipata rispettivamente di 9 e 6 anni, davvero un bel po’ di tempo in più.
Come andare in pensione a 56 anni
Andare in pensione all’età di 56 anni significa poter ottenere molto più tempo a disposizione per fare tutto ciò che si è sempre sognato di fare. Viaggiare, trasferirsi, dedicarsi ai propri hobby, badare ai propri nipotini. Pensare a se stessi. Si tratta di un’agevolazione molto valida e desiderata da tantissime persone, specialmente quelle che non amano follemente il lavoro che svolgono. La pensione anticipata di 9 anni è tuttavia un “premio” che può essere assegnato a pochissime persone.
Possono inoltrare la domanda di pensionamento a 56 anni soltanto alcune precise categorie. Ad esempio le donne colpite da un’invalidità superiore all’80%. Gli uomini con invalidità all’80% potranno anch’essi inoltrare domanda, ma solo all’età di 61 anni. In entrambi i casi deve essere presente un numero minimo di contributi versati: almeno 20 anni di contribuzione. La domanda si può inoltrare a 56 anni compiuti per le donne e 61 compiuti per gli uomini, e dal momento della presentazione della domanda trascorreranno 12 mesi prima che si possa proseguire con il pensionamento. Dunque, di fatto, le donne attenderanno i 57 anni e gli uomini i 62 anni per accedere alla pensione anticipata.
L’invalidità in questione non corrisponde all’invalidità civile, ma corrisponde a quella ai fini pensionistici. Per accertarla, bisognerà sottoporsi ad ulteriori visite mediche e presentare tutta l’intera documentazione che attesta l’effettiva invalidità.
Se gli anni di contributi versati sono 15
E se gli anni di contribuzione dovessero essere solo 15? Non c’è da preoccuparsi. Se avete accumulato solo 5 anni in meno di quelli stabiliti, si può ricorrere alle cosiddette Deroghe Amato. Si tratta della Legge Amato risalente al 1992, una legge che permette di ottenere il pensionamento anticipato a tutti coloro che sono in possesso dei requisiti necessari ma che hanno accumulato meno di 20 anni di contribuzione. Le condizioni sono tre: aver versato i contributi prima dell’anno 1992; esser stati autorizzati al versamento dei contributi volontari prima del 1992; avere un’anzianità contributiva di venticinque anni con 10 anni senza contribuzione delle 52 settimane necessarie alla copertura dell’annualità.
Gli invalidi all’80% con 15 anni di contribuzione potranno accedere a questo piano pensionistico se rispettano almeno una di queste tre condizioni.