Pensione INPS ridotta a giugno, ma solo per queste categorie: chi sarà penalizzato

Pensione INPS ridotta a giugno, ma solo per alcuni pensionati. Quali sono i motivi? Scopriamo le categorie che potrebbero ricevere una sorpresa amara.

Pasquale Tridico
Pasquale Tridico -imilanesi.nanopress.it

Nel nostro Paese una ampia fetta di popolazione ha terminato la propria attività lavorativa e riceve ogni mese un assegno relativo alla propria pensione. Essa varia di caso in caso, in base agli effettivi contributi versati nel corso della propria vita e all’età del singolo pensionato.

I rincari dei prezzi in ogni settore stanno giocando un brutto scherzo a moltissimi italiani in pensione, sempre più alle prese con le ristrettezze economiche. Le pensioni hanno subito delle leggere rivalutazioni in questo 2023, rispetto all’anno precedente. Il problema, però, è che molti aumenti non sono stati ancora pagati ai diretti interessati.

A partire da luglio diverse categorie di pensionati – come quelli in possesso della minima – riceveranno tutti gli arretrati sulle rivalutazioni. In tal modo, il cedolino di quel mese aumenterà in modo abbastanza sensibile, anche per effetto del pagamento della quattordicesima mensilità.

In questo articolo, però, vogliamo portare all’attenzione del lettore una notizia che non farà certamente felici alcune categorie di pensionati del nostro Paese. Scopriamo chi potrà ricevere meno soldi del previsto sulla pensione nel mese di giugno. Analizziamo tutti i dettagli e i motivi di questa vicenda amara per tanti pensionati italiani.

Pensione INPS ridotta a giugno per questi pensionati: ecco le categorie interessate

Alcuni pensionati in possesso di pensione di vecchiaia, di reversibilità o di invalidità potrebbero veder meno soldi sul proprio assegno mensile nel mese di giugno. Questa è la notizia che vogliamo rendere nota nel nostro articolo. I motivi sono legati ad alcune trattenute IRPEF. Scopriamo nel dettaglio chi avrà una pensione INPS inferiore a partire dal mese prossimo.

Pensioni INPS
Pensioni INPS – iMilanesi.Nanopress.it

Nel nostro Paese, la pensione di vecchiaia scatta al compimento di 67 anni d’età. Chi spegnerà queste candeline e avrà versato almeno 20 anni di contributi, avrà tutto il diritto di andare in pensione. Per quanto concerne, invece, la pensione di reversibilità, essa spetta ai familiari di un pensionato deceduto.

Quella di invalidità, infine, è una forma assistenziale pensionistica pensata per tutte le persone di età compresa fra i 18 e i 67 anni. Essa spetta a chi non può lavorare, a causa di una invalidità pari al 100% o in misura superiore ai due terzi.

Tutte queste tre categorie di pensionati del nostro Paese potrebbero ricevere meno soldi netti nel mese di giugno. I motivi, come anticipato, sono legati a possibili trattenute IRPEF. Scopriamo ogni caso singolo relativo a questa notizia non proprio piacevole. Ecco tutti i dettagli.

Pensioni INPS, ecco i pensionati che riceveranno meno soldi a giugno

Nonostante tutte le categorie di pensionati abbiano visto aumentare il proprio cedolino pensionistico in questo 2023, alcune di esse potrebbero non essere particolarmente contente a breve. Nessuna riduzione effettiva di pensione, bensì delle trattenute IRPEF che potrebbero ridurre l’assegno netto mensile a partire da giugno. A chi toccherà questa amara sorpresa? Ecco tutte le informazioni.

Meno soldi per questi pensionati
Meno soldi per questi pensionati – iMilanesi.Nanopress.it

A giugno verranno calcolate sulle pensioni le quote IRPEF e quelle addizionali locali – sia comunali che regionali. Esse, in alcuni casi, sono aumentate. Diversi pensionati, di conseguenza, avranno trattenute maggiori e, quindi, meno soldi effettivi sul proprio conto corrente.

L’INPS recupererà tutti i debiti d’imposta sulle pensioni delle tre categorie accennate in precedenza, a patto che esse non superino i 18 mila euro di reddito annuo. Il debito IRPEF, inoltre, non dovrà essere inferiore ai 100 euro. Nel caso in cui, però, esso dovesse essere maggiore di 100 euro, allora verranno applicate 11 piccole rate mensile di importo uguale a partire dal prossimo mese di giugno.

Chi avrà un debito relativo a queste trattenute, quindi, vedrà qualche euro in meno al mese per le prossime 11 mensilità. I pensionati in possesso di un reddito annuo superiore ai 18 mila euro e con un debito IRPEF inferiore ai 100 euro, invece, non verranno toccati da queste trattenute sulla loro pensione.

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