Pensioni, annunciati tutti gli aumenti ufficiali dall’INPS: le cifre dell’incremento

Sono stati comunicati da parte dell’INPS, attraverso una circolare, tutti gli aumenti in merito alle pensioni per gli anni 2023 e 2024. Quali sono le novità? Ecco gli ultimi dettagli in tal senso.

Direttore INPS
Direttore INPS – imilanesi.nanopress.it

L’inflazione e il carovita, con il conseguente aumento dei prezzi in ogni settore della nostra vita, hanno spinto il Governo italiano ha approvare una Legge di Bilancio, allo scopo di aumentare anche le pensioni.

Chi ha terminato la propria attività lavorativa, dunque, avrà un leggero aumento a fine mese sulla pensione sia in questo 2023 che nel 2024. C’era grande attesa per “scoprire” i dati ufficiali in tal senso. Alcune indiscrezioni erano già emerse. Il tutto è stato confermato da una circolare dell’INPS dello scorso 3 aprile.

La circolare numero 35, quindi, ha reso ufficiali gli aumenti sulle pensioni per milioni di italiani. Nel nostro Paese sono oltre 16 milioni le persone che percepiscono pensioni variabili, in base ai contributi versati nel corso della loro vita lavorativa.

Il tasso di perequazione era stato già fissato essere al 7,3%. I vari incrementi sulle pensioni, quindi, tengono conto di questo valore e coinvolgono tutti i pensionati, compreso chi percepisce una somma lorda maggiore di 4 volte rispetto alla minima.

La percentuale di tale tasso di perequazione, come ovvio che sia, è minore in caso di pensione già alta, mentre aumenta in presenza di somme non troppo elevate. Tale sistema, quindi, tiene conto di 6 fasce diverse e di alcuni scaglioni ben precisi.

Cosa accade, invece, per i trattamenti pensionistici minimi? Anche in tal caso, le indiscrezioni erano venute a galla, ma non c’era ancora nulla di ufficiale. Da qualche giorno, invece, anche tale situazione è stata ufficializzata. Ecco tutti i dettagli in merito.

Gli aumenti ufficiali sulle pensioni: ecco i dati ufficiali resi noti da una circolare INPS

Chi percepisce una pensione minima può, in un certo senso, esultare. Nel 2023 e nel 2024, infatti, riceverà qualche soldo mensile in più sulla sua pensione. In questo articolo, evidenzieremo gli effettivi aumenti che milioni di italiani riceveranno nei prossimi due anni, grazie all’aggiornamento dell’indice di rivalutazione.

INPS
INPS – iMilanesi.Nanopress.it

Gli aumenti della pensione saranno corrisposti al singolo pensionato con la stessa identica cadenza mensile degli anni scorsi. Sul cedolino di pagamento sarà possibile leggere, in ogni momento, l’importo esatto della pensione.

Per i pensionati under 75 anni d’età, l’incremento della pensione minima sarà pari all’1,5% nel 2023 e al 2,7% per il 2024. Andrà meglio, invece, per gli over 75, i quali beneficeranno di un aumento maggiore, pari al 6,4% per tutto il 2023.

Sei curioso di scoprire a quanto arriverà la pensione minima per i pensionati di ogni fascia d’età? Di seguito, ti facciamo scoprire la quota totale delle pensioni minime per il 2023 e per il 2024, rese note dalla nuova circolare dell’INPS. Ecco tutti i dettagli in merito.

Alla scoperta degli aumenti ufficiali

Il calcolo delle rivalutazioni sulle pensioni minime, quindi, è stato eseguito in via ufficiale. Abbiamo già accennato alle percentuali. A quanto ammonteranno, però, effettivamente le “nuove” pensioni minime per milioni di cittadini? Ecco tutto quello che c’è da sapere in tal senso.

Pensioni aumenti
Aumenti sulle pensioni minime: ecco i dati ufficiali resi noti da una circolare dell’INPS – iMilanesi.Nanopress.it

Fino al dicembre dello scorso anno, la pensione minima aveva un valore pari alla somma di 525,38 euro. Con l’applicazione del tasso di perequazione e della rivalutazione per il 2023, essa si estenderà, invece, alla somma di 572,60 euro. Un incremento di 47 euro al mese rispetto al 2022.

Se, invece, il pensionato in questione ha una età pari o superiore ai 75 anni, allora l’incremento del 6,4% porterebbe il suo importo alla soglia dei 600 euro, precisamente a 599,82 euro.

L’INPS ha precisato nella circolare, inoltre, che verranno prese in considerazione per questi aumenti solo le prestazioni previdenziali soggette all’IRPEF. Sono escluse da questi aumenti, invece, tutte le prestazioni non imponibili, come la quattordicesima, o qualsiasi prestazione assistenziale. Ci riferiamo alle pensioni di accompagnamento o a quelle di invalidità civile.

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