Proclamato lo sciopero alla Scala di Milano

Alla Scala di Milano è stato proclamato uno sciopero dai sindacati Fondazione Opera Milano, Slc Cgil, Uilcom Uil, Fistel Cisl e Fials Cisal.

Scala di Milano
Scala di Milano-imilanesi.nanopress.it

Il teatro milanese, La Scala, si prepara a un potenziale terremoto poiché i sindacati hanno annunciato uno stato di agitazione.

Hanno espresso la volontà di intraprendere ogni azione sindacale necessaria per affrontare la questione. Il motivo di questo malcontento è la necessità di rinnovare il contratto, scaduto nel 2020 e prorogato di due anni a causa della pandemia.

Sciopero alla Scala di Milano proclamato dai sindacati

I sindacati di Fondazione Opera Milano, Slc Cgil, Uilcom Uil, Fistel Cisl e Fials Cisal, hanno diffuso delle segnalazioni indicando che le procedure per i nuovi appalti non stanno procedendo come previsto, anzi il contrario.

Le sigle affermano che le trattative per il rinnovo del contratto vanno avanti da tempo, con ritardi attribuiti all’indomani delle dichiarazioni di riduzione del sostegno economico di Regione Lombardia e Comune di Milano.

La Fondazione ha proposto una proroga di un anno insieme a un pagamento una tantum ai dipendenti, come mezzo per recuperare parzialmente l’inflazione negli anni 2021 e 2022.

Secondo i sindacati, il prossimo rinnovo del contratto per il periodo 2024-2026 dovrà affrontare le sfide di affrontare l’inflazione a due cifre e l’aumento del costo della vita su un periodo di due cicli triennali.

Esterno Scala di Milano
Esterno Scala di Milano-imilanesi.nanopress.it

Durante gli incontri del 2023 con il sindacato, le richieste formulate sono state responsabili e hanno tenuto conto delle difficoltà di pareggio di bilancio.

È stata esclusa l’applicazione letterale dell’art. 271 del vigente Contratto Unico perché avrebbe comportato un costo insostenibile, che i sindacati hanno sottolineato nella loro motivazione.

Nonostante le migliori intenzioni, sembra che la buona volontà degli operai del Piermarini non abbia dato risultati.

Le richieste

Quindi, quali sono esattamente le loro richieste? I sindacati hanno precisato che le loro richieste prevedono un significativo aumento di almeno il 5% della retribuzione annua, che corrisponde a un aumento mensile non inferiore a cento euro per chi si trova al quinto livello dell’area tecnica.

Chiedono inoltre una riduzione delle variazioni di programmazione e dell’orario di lavoro, il tutto mantenendo l’attività produttiva e lo stesso numero di alzate di sipario attraverso l’attuazione di razionalizzazione e flessibilità.

In una nota congiunta, i sindacati hanno chiarito che la direzione del teatro, pur non opponendosi esplicitamente alle loro richieste, è stata lenta nell’avviare il confronto su questi importanti temi.

Questi argomenti includono il superamento del 6° livello, i contratti di apprendistato, i corsi di formazione e le tipologie contrattuali.

Secondo i sindacati, la direzione del teatro ha continuamente rilasciato dichiarazioni pubbliche, attestando l’ottima salute del bilancio del teatro – che, per la prima volta, ha un patrimonio che supera i 700mila euro – vendita dei biglietti a pieno regime, sostegno di sponsor privati ​​a i livelli più alti e un avvio di successo della piattaforma di streaming.

I sindacati hanno dichiarato di essere ormai giunti alla fase conclusiva e sono pronti a intraprendere ogni necessaria azione collettiva a sostegno delle loro richieste.

Tale iter inizierà con la dichiarazione dello stato di agitazione, con effetto immediato. Insomma, il primo passo è quello di iniziare uno sciopero.

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