Matteo Salvini è intervenuto contro i divieti della Ztl di Area B a Milano. Il presidio della Lega in strada contro il sindaco Sala: “Un milione di lavoratori a piedi”.
“Dall’1 ottobre un milione di lavoratori in Lombardia potrebbe rimanere a piedi”. Matteo Salvini contro il Sindaco Sala e la sinistra. Secondo il leader del Carroccio questo non è il modo di difendere l’ambiente, ma piuttosto così si “massacrano i lavoratori”.
Salvini contro l’Area B: “Permettere il lavoro a Milano”
Ci sono un milione di lavoratori che dall’1 ottobre rischiano di rimanere a piedi. Questo secondo Matteo Salvini, che ha parlato nella mattinata di oggi intervenendo sulla scelta del comune riguardante la Ztl e l’Area B. Decisione che comprenderà adesso le auto Euro 4 e gli Euro 5 diesel e che non sta bene alla Lega. Con un presidio tra i microfoni dei giornalisti, proprio davanti al varco, il leader del partito ha poi ampliato il discorso, non solo facendo riferimento alla chiusura del traffico.
Salvini ha parlato di scelta insensata, in periodo di guerra, covid, inflazione, che vede i lavoratori ancora penalizzati. Lavoratori che non possono certo, continua il numero uno della Lega in piena campagna elettorale, permettersi un cambio auto al momento.
Così si massacrano i lavoratori, lasciandoli a piedi, piuttosto che aiutare l’ambiente, è la posizione dei leghisti, che parlando di scelta contro le persone. Poi, come se tutto si dovesse risolvere allo scoccare della mezzanotte del 31 gennaio 2022, Salvini conclude l’incipit del suo discorso con un: “Ne parliamo nel 2023, finito il covid, finita la guerra, e passata la crisi economica e delle bollette della luce”.
Al presidio in via Mecenate, periferia est di Milano, presenti anche alcuni sindaci leghisti con tanto di fascia tricolore, tra cui Roberto Di Stefano di Sesto San Giovanni. La scelta non penalizza soltanto Milano secondo la lega infatti, ma anche alcuni comuni dell’hinterland.
Matteo Salvini su Romano La Russa: “Io quando vado a un funerale prego”
Oltre ai temi della città, Matteo Salvini intervistato da una giornalista è intervenuto sul gesto di Romano La Russa delle scorse ore. Ricordiamo che l’assessore della Regione Lombardia, durante un funerale di un militante, si è unito alle celebrazioni e commemorazioni di rito prettamente neo fasciste, alzando anche il braccio durante il “consueto” saluto fascista della folla.
Su questo argomento Salvini si associa all’indignazione, in maniera pacata, ammettendo: “Questa se la poteva risparmiare“. “Io quando vado a un funerale prego, non tendo il braccio alzato“, ha risposto alla domanda il leader della Lega, che poi insiste: “L’Italia non ha bisogno di questo”. In ogni caso Salvini non chiederà a Fontana le dimissioni di La Russa.
Infine Salvini ritorna sui punti del suo partito, tra abbassamento delle bollette e l’azzeramento della Legge Fornero. Sulle provocazioni dei possibili risultati di Renzi e Calenda in Lombardia, il leader del Carroccio coglie la palla al balzo invece per ritornare sulla sua lista di punti e obiettivi, qualora dovesse vincere le elezioni di domenica 25 settembre.