Scarcerato il trapper Baby Gang

Il trapper Baby Gang è stato scarcerato e adesso andrà ai domiciliari, sconterà la sua pena presso una comunità terapeutica.

Baby Gang
Baby Gang – IMilanesi.nanopress.it

Zaccaria Mouhib, questo il vero nome del trapper Baby Gang, 21 anni, era finito in carcere a ottobre del 2022, insieme al suo amico e manager, Simba La Rue che ha ottenuto i domiciliari, nei giorni scorsi.

Entrambi sono stati accusati per una sparatoria che ha avuto luogo lo scorso anno, la notte tra il 2 e il 3 luglio, in via Tocqueville, nei pressi di Corso Como ovvero nella zona in cui si svolge la movida Milanese.

Cosa sarebbe successo nella notte tra i 2 e il 3 luglio

Due senegalesi, nel corso di quella notte sono stati gambizzati. Il gup di Milano Giulio Fanades si sta occupando dei fatti. Nelle prossime settimane avrà luogo un processo con rito abbreviato, che si distinguerà in due fasi perché si parlerà prima della sparatoria e poi di una faida tra trapper.

Il cantante dopo l’arresto, ha dichiarato di aver capito di avere bisogno di aiuto. Dopo l’arresto ha avuto modo di dare inizio ad un processo di rielaborazione dei fatti, grazie al quale ha realizzato di aver commesso degli errori parecchio importanti e gravi certamente collegati all’abuso di sostanze stupefacenti.

Adesso dovrà risolvere la questione sottoponendosi ad una cura presso un centro riabilitativo fino a data da destinarsi. Questi dettagli saranno stabiliti durante il processo. Il cantante, secondo quanto da lui stesso dichiarato, farebbe uso di cannabis e alcool che lo avrebbero condotto proprio quella sera a commettere i reati di cui è stato accusato.

Le parole del difensore di Baby Gang e del suo agente coinvolto nel reato

Il difensore del trapper, adesso affronterà un percorso di recupero importante, essendo pienamente consapevole del disturbo di cui soffre e delle sue svariate debolezze. Il percorso che andrà ad affrontare gli permetterà di risolvere le sue patologie andando verso un nuovo percorso di vita.

Baby Gang
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Simba La Ruse, suo manager, inizialmente interrogato dalle forze dell’ordine, aveva fornito una ricostruzione dei fatti molto diversa rispetto alle contestazioni. In particolare a non convincere gli inquirenti sono state le dichiarazioni legate alla pistola che Baby Gang portava con sé. Secondo le dichiarazioni dei due uomini il trapper porterebbe sempre con sé, per paura e legittima difesa, un’arma senza caricatore. La realtà dei fatti però sarebbe ben diversa.

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