Sciopero benzinai, corri a fare il pieno: rischi di rimanere a secco | Queste le date

Con lo sciopero di 3 giorni i benzinai metteranno a rischio la circolazione dei veicoli. Ma quando si terrà lo sciopero? Scopriamo le date e i motivi per cui i benzinai stanno protestando, così da provvedere a fare rifornimento e non restare a secco!

Sciopero benzinai
Sciopero benzinai – imilanesi.nanopress.it

I rialzi del carburante hanno avuto ripercussioni drastiche sui gestori di rifornimenti, soprattutto su quelli che sono dislocati lungo le autostrade nazionali, che di giorno in giorno vedono ridurre i fatturati. Il calo dei servizi offerti ha generato l’impossibilità nel sostenere costi di gestione e tutto quello che richiede mandare avanti un rifornimento.

Per sollevare il problema e portarlo all’attenzione del governo è stato indetto uno sciopero che durerà tre giorni, durante i quali i rifornimenti delle autostrade saranno inaccessibili. Non si potrà quindi fare rifornimento in queste stazioni di servizio, perciò sarà necessario provvedere in tempo a fare il pieno se si ha intenzione di viaggiare per lunghi tratti.

Purtroppo, un’altra batosta che cadrà sugli automobilisti e anche sui gestori è l’aumento del prezzo del carburante, previsto nuovamente nonostante il governo Draghi aveva annunciato il taglio delle accise. A pesare sui rincari è la guerra fra Russia e Ucraina, ma adesso i gestori dei rifornimenti autostradali hanno deciso di protestare perché non ce la fanno più. Scopriamo le date dello sciopero!

sciopero benzinai – imilanesi.nanopress.it

I motivi dello sciopero da parte dei benzinai

I motivi dello sciopero partono dai rialzi dei prezzi del carburante, riferiti al suo valore e al costo che ha la ristorazione in autostrada. La crisi che tantissimi cittadini italiani stanno vivendo non consente di fare acquisti in autostrada e quindi di usufruire dei servizi offerti dai gestori dei rifornimenti dislocati lungo le autostrade nazionali.

Si tratta di un aspetto determinante per i distributori, che vivono uno stato di precarietà molto grave, e che tuttavia non viene posto all’attenzione del governo.

Proprio per evidenziare i problemi che stanno affrontando questi distributori, è stato indetto lo sciopero dalle associazioni di categoria che supportano questa causa.

In quali date ci sarà lo sciopero dei benzinai

I benzinai cominceranno a scioperare il 13 dicembre, a partire dalle ore 22.00. Lo sciopero avrà una durata di 3 giorni, esattamente 72 ore e si concluderà alla stessa ora, quindi alle 22, il 16 dicembre. A questa protesta prenderanno parte tutti i distributori che sono ubicati lungo le autostrade del Paese.

sciopero benzinai – imilanesi.nanopress.it

Scopo dello sciopero è quello di ribadire la precarietà in cui si trovano i distributori e le condizioni diventate insostenibili proprio a causa dei rincari esorbitanti. Parteciperanno all’iniziativa alcune organizzazioni sindacali di categoria che sono state le protagoniste di questa protesta.

Fra le associazioni vi sono Anisa (Associazione Nazionale delle Imprese di Sorveglianza Antincendio), la Fegica (Federazione Gestori Impianti Carburanti e Affini) e la Faib (Federazione Autonoma Italiana Benzinai).

Secondo le associazioni, la protesta è il solo strumento capace di mettere in evidenza le problematiche che stanno affrontando i gestori dei rifornimenti in autostrada, scaturiti anche dagli acquisti ridotti dei consumatori che negli ultimi 10 anni si sono assottigliati ulteriormente, raggiungendo l’80% in meno.

Chi ha necessità deve fare rifornimento

Poiché martedì 13 dicembre alle 22 avrà inizio lo sciopero dei benzinai, chi ha esigenza di muoversi per i propri motivi deve affrettarsi a fare rifornimento.

Per evitare di rimanere a secco è consigliabile fare il pieno di carburante, soprattutto se deve viaggiare in autostrada, considerato che tutti i distributori per 72 ore rimarranno chiusi.

sciopero benzinai – imilanesi.nanopress.it

Una notizia non buona è quella dell’aumento del carburante, che ci sarà nonostante le aspettative erano quelle di un ribbasso dei prezzi. Il motivo è da ricercare nel taglio delle accise che l’ex presidente del consiglio Mario Draghi aveva preventivato, che però non sarà dello 0,25 ma dello 0,15 euro.

L’aumento quindi ci sarà, anche se le organizzazioni sindacali hanno organizzato lo sciopero, il che fa riflettere sui risvolti che potranno esserci una volta concluso, che probabilmente non porteranno a nulla.

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