Sempre più degrado nelle case popolari di Milano

A Milano le case popolari abbandonate da comune e Aler, adesso abusivi che dormono nelle cantine tra sporcizia, topi e liquami.

case popolari Milano
Case popolari Milano-Imilanesi.it

I residenti di via Zamagna 4, nella zona popolare del capoluogo lombardo, si trovano a convivere con situazioni di forte degrado dovuto alla presenza di abusivi. Questi dormono nelle cantine dove vi sono topi, liquami ed immondizia. Da aggiungere la criminaalità di vario genere come ad esempio lo spaccio di droga.

Durante la campagna per le elezioni, un anno fa, la Regione Lombardia aveva pubblicato un protocollo denominato, appunto, Protocollo San Siro. Questo doveva essere un maxi piano per l’attuazione della messa in sicurezza degli abitanti nelle case della Aler, Azienda lombarda per l’edilizia locale.

Lo scopo era il recupero dei luoghi suddetti attraverso varie figure, tra cui custodi, vigilanti privati a guardia di sicurezza. Michele, uno dei residenti, ha dichiarato che il custode era, sì, arrivato, ma per pochi mesi. Aveva desistito in seguito ad alcune minacce ricevute.

Abusivi, spacciatori e drogati

Nel frattempo ha anche mostrato agli intervistatori lo stato delle cantine e del cortile del palazzo di via Zamagna 4. Territorio di abusivi, di spacciatori, di consumatori di droghe, deposito di merce rubata oltre che dormitorio. Nell’anno intercorso tra la promessa della riqualificazione ad oggi, gli inquilini ritengono che la situazione sia addirittura peggiorata.

Gli scantinati sono divenuti l’area delle biciclette rubate, il vano per immondizia, stracolmo di spazzatura d’ogni genere ed anche un appartamentino chiamato ironicamente dai residenti la suite. Qui gli abusivi hanno installato in modo rudimentale anche un gabinetto, con un buco nel pavimento.

Una triste realtà quella della periferia nord di Milano che è stata oggetto di un falso interesse, secondo la consigliera regionale del Partito democratico Carmela Rozza. Mentre visita la zona, compresa la guardiola vuota, riflette sul fatto che, dopo la campagna elettorale, sono finite nel dimenticatoio anche le guardie giurate.

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Case popolari Milano-Imilanesi.it

In breve tempo tutto è riemerso ancor peggio di prima. Durante il giorno i giovani stazionano all’ingresso del palazzo e maltrattano gli inquilini anziani. Durante la notte, invece, le cantine vengono popolate. Alla fine del tour la Rozza aggiunge che la Aler deve assolutamente agire ed intervenire per porre fine allo scempio che peggiora ogni giorno di più.

Anche nelle case popolari di via Spaventa al numero 1, la situazione era critica. Un anno fa gli abusivi dormivano sui pianerottoli. Materassi, coperte e bottiglie ricoprivano il pavimento sopra le rampe di scale. Le ringhiere oscurate dai cartoni, i corrimano usati per appendere il vestiario ed i giardini adibiti a parcheggio bicicletta o scarpiera.

Tutto questo in uno stabile normalmente abitato da inquilini, e gestito da Aler Milano. Gli affittuari hanno protestato scrivendo svariate volte delle mail all’azienda per chiedere sicurezza chiudendo anche le vie di accesso al caseggiato. Il portone ed il cancello, infatti, erano sempre aperti, e sia le serrature che i lucchetti rotti.

Chiesto l’intervento di Aler, l’azienda lombarda per l’edilizia locale

Lo stesso valeva per i portoncini interni che con una spintonata venivano spalancati dagli abusivi. Finalmente a maggio di quest’anno, i residenti hanno ottenuto dei risultati. I tre senzatetto di origine straniera sono stati mandati via dagli agenti.

Gli inquilini, per lo più anziani, avevano avuto già a che ridire con gli abusivi, ma questi avevano risposto minacciandoli in modo sprezzante. I poveretti, anche impauriti, avevano chiesto aiuto all’Aler che si era impegnata ad intervenire.

E così è stato, l’azienda ha cacciato gli occupanti dei pianerottoli. Ha poi installato delle nuove serrature, ma Il portone ed il cancello esterni rimangono ancora aperti. Le squadre di intervento hanno, dunque, attuato solo alcune delle richieste lasciando, così, gli inquilini ancora in una situazione precaria.

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