Truffata via sms, la banca non la rimborsa

Una donna è stata ingannata e truffata tramite sms. In pochi istanti le sono stati rubati i codici della carta oltre che €800. Ovviamente la vittima ha subito denunciato i fatti e ha avviato la richiesta di rimborso alla banca che però ha negato l’accredito. 

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La donna dopo aver ricevuto un sms con link identici a quelli inviati solitamente dall’ente  per comunicazioni varie, ha comunicato i suoi dati e poi ha provveduto ad effettuare una denuncia in procura.

Banca Intesa Sanpaolo, le ha risposto che non trattandosi di clonazione di carta, non avrebbe potuto provvedere al rimborso.

Oltre il danno, anche la beffa, le nuove truffe via sms

Questo è il caso di dire oltre il danno anche la beffa. Il raggiro che corre da mesi su internet, con SMS, codici, mail e link sta mettendo vittime di qualsiasi età. Arriva un sms o una mail con scritto di aggiornare i codici per motivi di sicurezza, altrimenti la banca è costretta a bloccare il conto corrente. Chi ha una certa età o comunque non è abbastanza informato in merito, cede commettendo un errore gravissimo, irrecuperabile.

In effetti la banca utilizza queste diciture, questi link e sms simili per dare informazioni ai suoi clienti, spesso però ci sono errori di ortografia o altro che fungono da campanello d’allarme, di cui spesso in pochi si rendono conto. Si tratta di frodi informatiche belle e buone, ma soprattutto crudeli perché vanno a danneggiare le vittime.

Come hanno agito i truffatori e quale è stata la reazione della signora Carla

Con i codici appena rapinati infatti i truffatori riescono a clonare carte di credito e bancomat di qualunque banca per poi procedere con il prelievo oppure facendo acquisti spendendo quanto vogliono, senza lasciare traccia. In particolare la signora, secondo un nome di fantasia, Carla, si è vista strappare via dalle mani 800 euro in pochissimi minuti.

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Ovviamente non appena si è accorta di essere caduta in una truffa, ha provveduto a bloccare la carta. Purtroppo però è stato troppo tardi anche perché la banca ha confermato che probabilmente è stata vittima di reato ma che non può richiedere alcun rimborso, perché i movimenti risultano essere stati effettuati con la carta principale tramite dei supporti elettronici. Il tutto escludendo la possibilità di clonazione.

Ecco perché, secondo quanto spiegato dal suo legale, la signora truffata non ha diritto a risarcimento

Ciò che ha fatto arrabbiare la signora Carla è che gli acquisti in realtà erano stati fatti ad 800 chilometri da dove lei stessa aveva provveduto a chiamare per denunciare i fatti, pochi minuti dopo. Eppure secondo quanto viene spiegato dal legale della vittima della truffa, l’avvocato Nicola Brigida, la denuncia presentata ai carabinieri non ha alcun valore.

In questi casi infatti le banche non hanno obblighi di rimborso perché il cliente viene accusato di avere una colpa in merito. In poche parole essendo che la signora ha fornito i codici della sua carta di credito, adesso non ha diritto ad alcun risarcimento. Quanto accaduto se non altro, le servirà da monito per le prossime volte.

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