Ultim’ora INPS, svelate le 7 fasce di rivalutazione del 2023: ecco gli aumenti

Con l’approvazione della manovra, avvenuta il 30 dicembre 2022, sono state svelate le 7 fasce di rivalutazione delle pensioni per il 2023. Scopriamo tutte le fasce e a quanto ammontano gli aumenti.

Ultim'ora INPS
Ultim’ora INPS – imilanesi.nanopress.it

Le pensioni fino a 2.100 euro avranno un incremento a partire da gennaio 2023. L’Inps ha annunciato che con l’approvazione della manovra voluta dal governo Meloni è prevista la rivalutazione delle pensioni in 7 fasce. A seconda della percentuale di rivalutazione assegnata alle fasce, ci saranno aumenti sulle pensioni, scopriamo a quanto ammontano!

Aumenti in arrivo sulle pensioni fino a 2100 euro

Saranno rivalutate con una percentuale più alta di quella prevista dai precedenti governi le pensioni fino a 2.100 euro. Nello specifico, bisogna ricordare che la rivalutazione delle pensioni nel 2020 è stata pari a 0,5%, una percentuale molto bassa che non ha comportato cambiamenti. Allo stesso modo è stata anche quella del 2021, pari quasi a zero.

Aumento delle pensioni a febbraio 2023
Inps aumenti – Imilanesi.Nanopress.it

Per il 2022 è invece prevista una rivalutazione del 7,3%, che comporterebbe un significativo incremento sugli importi dei trattamenti fino a 2100 euro, penalizzati dai rincari recenti che sono stati esagerati.

Tuttavia, è fondamentale sottolineare che a gennaio 2023 non sarà applicata la percentuale del 7,3%, in quanto c’è stato già un anticipo corrisposto alle categorie spettanti ad ottobre del 2022.

pensioni – imilanesi.nanopress.it

Rivalutazione del 5,3% per i trattamenti fino a 2100 euro

Le pensioni che verranno rivalutate saranno quelle che hanno un importo lordo non superiore 4 volte il limite minimo.

Dunque, si tratta delle pensioni con importo fino a poco oltre 2.100 euro ad essere interessate dalla rivalutazione. Come già detto, la rivalutazione è stata attestata al 7,3%, ma con l’anticipo che il governo ha erogato lo scorso ottobre, è pari al 5,3%.

Quanto aumentano le pensioni fino a 563,73 euro

Per le pensioni di importo inferiore a 2100 euro, ad ottobre del 2022 l’importo è passato da di 525,38 euro a 535,88 euro, un aumento avvenuto per via del 2% di rivalutazione assegnata con anticipo.

Dal mese di gennaio 2023 le stesse pensioni subiranno una rivalutazione del 5,3%, che farà salire la pensione minima fino a 563,73 euro. Invece, coloro che prendono una pensione di 500 euro avranno un incremento mensile di 26,50 euro, mentre coloro che prendono 300 euro si troveranno al mese una somma in più pari a 15,90 euro.

E’ importante sapere che quando la pensione è inferiore alla soglia minima, ci sarà una ulteriore rivalutazione dell’1,5%. In questo caso, chi prende 500 euro prenderà 534,39 euro, chi prende 300 euro ne prenderà 320,63.

pensioni minime basse
Pensioni incrementare – imilanesi.nanopress.it

Aumenti per le pensioni tra 572,18 e 2.100 euro

L’aumento per gli importi compresi tra i 563,73 e i 572,18 euro sarà di una percentuale inferiore, pari all’1,5%, che corrisponde alla cifra necessaria per giungere all’importo del trattamento minimo maggiorato, ovvero 572,18 euro.

Per la precisione, un trattamento pensionistico di 570 euro riceverà appena 2,18 euro di aumento. Invece, per quanto riguarda gli aumenti per i trattamenti pensionistici con importi compresi fra 572,18 euro e 2.100 euro, sono i seguenti:

  • Aumento di 31,80 euro per le pensioni da 600 euro mensili
  • Aumento di 42,40 euro per le pensioni da 800 euro mensili
  • Aumento di 53 euro per le pensioni da 000 euro mensili
  • Aumento di 63,60 euro per le pensioni da 200 euro mensili
  • 500 euro mensili – aumento di 79,50 euro
  • Aumento di 95,40 euro per le pensioni da 800 euro mensili
  • Aumento di 106 euro per le pensioni da 000 euro mensili
  • Aumento di 111,30 euro per le pensioni da 100 euro mensili

Questi importi sono però tuttora non definitivi, e oltretutto sono da considerare al lordo, perciò avranno una riduzione ulteriore. Entro gennaio 2023 verrà fissato in modo definitivo il tasso di rivalutazione, ma nel caso dovesse essere più alto di quanto detto prima, si dovrà attendere gennaio 2024 per aver riconosciuti gli arretrati.

 

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