Un 48enne ubriaco al volante urta auto in sosta e aggredisce i carabinieri

In viale Monza un ubriaco al volante urta le auto in sosta, aggredisce i carabinieri e una soccorritrice del 118: denunciato

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Nella serata di domenica 30 aprile in viale Monza a Milano un ubriaco al volante ha movimentato la serata dei milanesi. Un uomo di 48 anni, italiano, percorreva viale Monza, zona Loreto, con la sua macchina a velocità sostenuta. Nel suo percorso ha urtato alcune macchine parcheggiate lungo il viale.

Alcuni residenti hanno segnalato il fatto ai carabinieri che sono subito accorsi sul posto. Nel tentativo di bloccarlo, l’uomo ha cercato di scappare facendo un’inversione ad u, ma è stato fermato dallo spartitraffico. Gli agenti delle forze dell’ordine sono riusciti, così, a bloccarlo. Nel tentativo di farlo scendere dalla macchina sono, però stati aggrediti.

In un primo momento solo verbalmente, poi li ha aggrediti anche fisicamente, tanto che, per bloccarlo, i carabinieri hanno diovuto utilizzare lo spray urticante. Riescono, così, ad immobilizzarlo e a portarlo in caserma. Le sue condizioni non permettono, però, agli agenti di trattenerlo. Chiamano un’ambulanza perchè lo porti in ospedale per accertamenti.

Colpita al volto una soccorritrice

I soccorritori, arrivati sul posto, lo portano in codice giallo all’ospedale San Paolo. Il 48enne sembra, però, non essersi ancora calmato. Durante il trasporto in ambulanza, infatti, aggredisce i paramedici che stavano cercando di soccorerlo. Ancora all’interno dell’ambulanza inizia una collutazione tanto che l’uomo ubriaco sferra un calcio colpendo sul volto una soccorritrice.

La ragazza, un paramedico di 32 anni, ha riportato, fortunatamente, solo alcune lievi contusioni. L’uomo dovrà rispondere di aggressione a pubblico ufficiale. Le persone che, dall’inizio dell’anno, in Lombardia, si sono messe al volante sotto l’effetto di alcol o droga, sono già molte.

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L’alcol, si sa, influisce negativamnete sulle prestazioni psicomotorie, in particolare quando si è alla guida, perchè altera la capacità di giudizio e rallenta i riflessi. Non esistono, infatti, limiti adeguati e sicuri per chi si mette al volante con in corpo dell’alcol. Molto dipende, infatti, dalla persona che ha assunto degli alcolici.

C’è chi ha una tolleranza piuttosto alta, ma c’è chi, anche con un solo bicchiere di vino, ha le proprie capacità di guida e di riflessi piuttosto compromesse. La cosa migliore per chi guida, per eventuali passeggeri e per chi è per strada che il conducente sia completamente sobrio.

Il ministero della Salute in collaborazione son l’Iss, Istituto superiore di sanità, già nel 2005 aveva lanciato la campagna Se guidi non bere. Rivolta a tutti, ma in particolare ai giovani all’uscita dai locali di divertimento. Sia a livello europeo che nazionale le campagne a favore di una guida sicura sono continuate negli anni.

Le istituzioni per una guida più sicura

L’anno scorso il ministero della Salute ha pubblicato un libro bianco dal titolo Informare, educare, curare: verso un modello partecipativo ed integrato dell’alcologia italiana. Si tratta di un documento in cui si riportano i dati di analisi, sintesi e consenso dei lavori svolti in occasione della seconda conferenza nazionale sull’alcol tenutasi presso il Ministero nei giorni 15-17 marzo 2022.

Nonostante gli sforzi delle istituzioni per informare e cercare di educare glia automobilisti e i motociclisti ad una guida più sicura, gli incidenti causati da conducenti ubriachi o drogati non sembra calare, anzi. Dall’inizio dell’anno ad oggi sono ancora troppi gli incidenti che si contano sulle strade causati da stati di alterazione.

Intanto il ministro Salvini, insieme alla tante regole che vuole introdurre per migliorare la sicurezza stradale, contempla anche pene molto più severe per chi viaggia ubriaco o drogato. Durante un suo intervento ha, infatti, ribadito che la sospensione della patente di due anni è una pena troppo lieve.

“Se ci si mette consapevolmente alla guida drogati o ubriachi provocando incidenti, morti e feriti, la sospensione della patente per uno o due anni non è sufficiente”: chi lo fa è una bomba e un potenziale assassino. Ritengo che la revoca a vita della possibilità di guidare possa e debba essere considerata, o almeno la sospensione per 10 anni del diritto di guidare penso che sia sacrosanta“.

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