Beve il detersivo dopo aver picchiato la compagna: finiti in ospedale

Prima picchia la compagna con calci e pugni, poi beve del detersivo, ricoverati tutti e due in ospedale, ma non sono in gravi condizioni.

donna maltrattata
Donna maltrattata-Imilanesi.it

E’ successo ieri, giovedì 10 agosto a Landriano, un paese della provincia di Pavia. L’uomo, un 35enne del posto, ha preso a calci e pugni la compagna dopo l’ennesime lite, e ha, poi, ingerito del detersivo. La donna, una 32enne, anche lei del posto, è stata soccorsa e trasportata al pronto soccorso del Policlnico di Pavia.

Al San Matteo i sanitari l’hanno visitata e fatto tutti gli accertamenti del caso. Fortunatamente le ferite riportate a livello fisico non sono gravi. La 32enne è stata, poi, dimessa con una prognosi di 45 giorni. Anche il suo compagno, l’aggressore, si trova ricoverato nel medesimo ospedale.

Nonostante il detersivo ingerito, le sue condizioni non sono gravi. Nella vicenda sono intervenuti anche i carabinieri della compagnia di Pavia ed hanno denunciato l’aggressore per lesioni gravi e atti persecutori. Non si conosce ancora il motivo per il quale il 35enne abbia deciso di ingerire il detersivo.

L’aggressore non è in pericolo di vita

Potrebbe essere che, dopo aver colpito, di nuovo, la compagna, abbia deciso di farla finita. Comunque sia, un’altra donna maltrattata si aggiunge all’altissimo numero di quelle che sono finite in ospedale. In questo caso la vittima ha avuto la fortuna di una prognosi, in numerosissimi altri casi non è stato così.

Basta sfogliare i giornali di questi ultimi mesi. Uomini che non accettano un no e violentano e altri che non vogliono essere lasciati e uccidono. O un caso come quello di Giulia Tramontano, incinta di 7 mesi e uccisa dal suo compagno e padre del bambino forse, per ritrovare una libertà che riteneva perduta.

Policlinico Pavia
Policlinico Pavia-Imilanesi.it

Secondo alcuni esperti spesso, a monte di tali atti di violenza, c’è una mancata capacità da parte dell’uomo di superare il vecchio modello patriarcale secondo il quale una donna deve appartenere ad un uomo per avere la dignità di esistere.

Il cammino che si è fatto fino ad oggi, dai tempi delle nostre nonne o bisnonne, sembra stato inutile. Oppure, cosa, forse ancora più grave, sembra essere stato una farsa. La donna ha ottenuto il diritto di voto, il diritto all’aborto, ma una falsa uguaglianaza di diritti rispetto agli uomini.

Leggere i romanzi, un modo per comprendere il mondo femminile e i sentimenti

Ancora oggi, 2023, nei processi per femminicidio, a volte, è la vittima a subire un processo. Secondo la criminologa e psicologa forense Roberta Bruzzone, è  ora che le donne imparino, anche, a tutelarsi. Con il suo libro “Io non ci sto più – Consigli per riconoscere un manipolatore affettivo e liberarsene”, vuole aiutare le donne a riconoscere e, quindi, ad allontanare, un possibile uomo pericoloso.

Anche l’educazione potrebbe aiutare i giovani a comprendere il sentimento ed il rispetto nei confronti della donna. Ritornare a leggere, come consiglia il filosofo Galimberti, i romanzi che hanno fatto la storia, e i poeti che hanno saputo accettare e convivere con la propria parte femminile.

Il filosofo in una conferenza di qualche anno fa che trattava proprio la violenza di genere affermava che:

“Leggendo i romanzi ci appropriamo dei modi per reagire al dolore e al disagio. Ma i maschi, presi dalla tecnica e dalla produttività, non leggono. Non ci si può stupire che non capiscano le donne e i sentimenti”.

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