Donne travolte e uccise sull’A4: applicata misura di sicurezza per il conducente

Misura di sicurezza applicata all’uomo, trentanovenne italiano, accusato di avere travolto e ucciso, due donne ferme al casello posizionato sulla barriera autostradale Ghisolfa, autostrada A4 Torino – Milano.

incidente al casello
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L’uomo è stato riconosciuto un pericolo per la società, per questo è stato richiesto per lui l’obbligo del ricovero nel reparto di psichiatria presso l’ospedale di Piacenza.

In seguito, sarà disposta la libertà vigilata per un anno. Il guidatore, è indagato per omicidio colposo plurimo, a decidere le misure è stata la giudice Ileana Ramundo, che ha accolto la richiesta presentata dal pubblico ministero Paolo Filippini, per il ricovero in psichiatria.

Crisi nervose per l’uomo che ha investito le due donne

L’uomo è stato trovato positivo alla cannabis e alle benzodiazepine. L’incidente del quale parliamo, risale al 18 febbraio 2023, quando il trentanovenne a causa di crisi nervose, si è presentato sotto consiglio e indicazioni da parte della moglie, in ospedale per la prescrizione dei tranquillanti.

Una volta arrivato in ospedale aveva deciso di andare via e far perdere le sue tracce. Sarebbe ricomparso soltanto il giorno dopo, per assurdo all’aeroporto di Malpensa. Secondo quanto è stato dichiarato dai presenti, si era recato in aeroporto per prendere un volo per il Marocco.

Condizioni psichiche instabili, all’aeroporto sarebbe stato somministrato del benzodiazepine

Dopo aver valutato le sue condizioni psichiche, di grande disagio, il personale dell’aeroporto di Malpensa avrebbe deciso di trasferirlo al reparto medico, dove il personale avrebbe scelto di somministrargli 50 gocce di farmaco contenente benzodiazepine. In aeroporto infatti è stata riconosciuta la sua pericolosità.

Una volta raggiunto uno stato di apparente calma, sarebbe stata chiamata l’ambulanza per trasportare l’uomo all’ospedale di Gallarate da cui però sarebbe scappato via poi attimi dopo. A questo punto avrebbe chiamato il cugino chiedendogli di andare a riprendere la macchina in aeroporto. Con questa, avrebbe dovuto raggiungerlo direttamente a casa sua per trascorrere lì la notte e decidere il giorno dopo cosa fare. Ma non sarebbe mai arrivato a destinazione.

Ecco in che modalità sarebbe avvenuto lo schianto

A causa del sonno si sarebbe dovuto fermare in una piazzata di sosta per riposarsi. Da qui sarebbe ripartito ancora non pienamente lucido, tanto da essersi schiantato al casello di Ghisolfa, investendo e uccidendo le due donne.

Secondo i primi rilievi delle forze dell’ordine, l’impatto letale, sarebbe stato causato anche dal fatto che l’uomo alla guida non avrebbe nemmeno tentato di frenare. Ancor più grave il fatto che si sarebbe verificato ad una velocità di 150 km orari. Le due donne uccise sono Claudia Turconi di 59 anni e Laura Amato di 54 anni. Le due sarebbero morte sul colpo.

auto distrutta
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Dopo l’incidente hanno avuto inizio i controlli, le verifiche, le perizie che avrebbero evidenziato non soltanto la presenza di benzodiazepine nel sangue. Dopo i primi controlli infatti l’uomo è stato anche dichiarato incapace di intendere e di volere. Questo per lui non è stato il primo problema con la legge, perché in passato è stato accusato anche di tentata rapina, violenza privata e lesioni. A seguire verrà eseguita una perizia psichiatrica approfondita.

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