Elezioni comunali 2023, qual è il compenso degli scrutatori e come fare domanda

In vista delle prossime elezioni comunali del 14 e 15 maggio, verranno scelti gli scrutatori. Come fare domanda? A quanto ammonta il compenso?

Scrutatore firma le schede elettorali
Scrutatore firma le schede elettorali-Imilanesi.Nanopress.it

Sembrano non finire mai le elezioni nel nostro Paese. Infatti, si avvicina una nuova tornata elettorale che porterà alla creazione di nuove amministrazioni in più di 700 comuni.

Le date previste per l’evento sono il 14 e 15 maggio e in queste giornate verranno scelti scrutatori e presidenti di seggio.

Scopriamo come presentare la propria candidatura e quale sarà il compenso previsto per questi ruoli.

Come si diventa scrutatori

Per svolgere il ruolo di scrutatore è indispensabile l’iscrizione all’interno dell’apposito registro comunale, previa verifica dei seguenti requisiti:

  • essere un elettore residente nella città interessata alle elezioni;
  • aver completato il proprio percorso di studi;
  • essere maggiorenni e godere dei propri diritti civili e politici.

Non sono ammessi come scrutatori le forze armate che prestano servizio stabile, i dipendenti del Ministero dell’Interno, i segretari e i dipendenti comunali addetti agli uffici elettorali, nonché i candidati alle elezioni.

Scrutatore timbra le schede elettorali
Scrutatore timbra le schede elettorali-Imilanesi.Nanopress.it

In genere, è possibile presentare la propria candidatura al Comune nei mesi di ottobre e novembre. In seguito alla registrazione, il proprio nome rimane in lista anche negli anni a venire, a meno che non si perda uno dei requisiti necessari o venga esplicitamente richiesta la rimozione dall’elenco.

Quale il compenso per uno scrutatore?

Il lavoro di scrutatore è sempre retribuito, ma il pagamento può differire in base alla tipologia di elezione a cui si partecipa e al ruolo ricoperto, sia esso scrutatore oppure presidente di seggio.

Il compenso percepito da uno scrutatore può oscillare da circa 100 euro fino a un massimo di 150 euro circa, nel caso in cui si svolgono elezioni per eleggere più organi contemporaneamente, come ad esempio l’amministrazione comunale e quella regionale.

I presidenti di seggio, invece, ricevono compensi leggermente superiori e possono guadagnare fino a quasi 200 euro.

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