L’ultima Manovra del governo Meloni ha confermato, anche per l’anno appena iniziato, due importanti modalità per il pensionamento anticipato.
Vediamo quali categorie di lavoratori hanno diritto alla pensione anticipata e come farne richiesta.
Le nuove misure per il pensionamento anticipato
Per l’anno 2024 ci sono novità per chiunque voglia accedere alla pensione anticipata. Il governo Meloni ha approvato e riconfermato due misure per il pensionamento, ma con condizioni più stringenti e nuovi paletti per l’accesso. Stiamo parlando nello specifico di Opzione donna e Ape sociale.
Per quanto concerne la prima misura – Opzione Donna – la scadenza è stata prorogata al 31 dicembre del 2024, ma – come vi abbiamo anticipato – sono stati posti nuovi paletti per l’accesso alla misura.
Nella vecchia Manovra del 2022, all’Opzione Donna potevano accedere tutte le lavoratrici che entro la fine del 2021 avessero maturato 35 anni di contributi. Il limite di età era di 58 anni per le lavoratrici dipendenti e un anno in più per quelle autonome. Lo scorso anno alla misura potevano invece accedere: le donne con un’invalidità dal 74% in su, dipendenti aziendali, donne rimaste senza lavoro dopo essere state licenziate e le caregivers che da almeno sei mesi convivessero con un familiare disabile.
Lo scorso anno, i requisiti per l’accesso erano invece: almeno 35 anni di contributi, versati entro il 31 dicembre del 2022, 58 anni di età per le donne dipendenti aziendali, quelle licenziate, le caregivers e le donne invalide con almeno due figli. Gli anni salivano a 59 per le caregivers e per le invalide con un solo figlio e a 60 per le caregivers e le invalide senza figli.
Come già anticipato, Opzione Donna è stato prorogato anche per il 2024. Vediamo quali sono le condizioni per accedervi. La platea dei beneficiari resta invariata:
- dipendenti di aziende in crisi
- le donne licenziate
- le donne con un’invalidità di almeno il 74%
- le caregivers che da almeno sei mesi convivano con un familiare disabile.
Le novità introdotte con la Manovra 2024 sono i limiti di età, che diventano:
- 59 anni di età per le dipendenti di aziende in crisi, a prescindere dal numero di figli, quelle licenziate, le caregivers e le donne invalide con almeno due figli
- 60 anni per le invalide e le caregivers con un solo figlio
- 61 anni per le caregivers e le invalide senza figli.
Resta poi la condizione dei 35 anni di contributi per tutti, versati entro il 31 dicembre del 2023.
Ape Sociale, le novità
Per quanto riguarda l’Ape sociale, la misura che permette a delle particolari categorie di lavoratori di accedere al pensionamento anticipato, l’accesso resta consentito a:
- disoccupati che abbiano terminato la Naspi (indennità mensile di disoccupazione) e i caregivers
- coloro che abbiano svolto mansioni gravose (operatori ecologici, facchini e conducenti di mezzi pesanti)
- invalidi civili al 74%.
La condizione necessaria per accedere alla misura è che siano stati compiuti 63 anni e 5 mesi di età, con almeno 30 anni di contributi versati per dipendenti senza occupazione, invalidi civili e caregivers. Gli anni di contributi salgono a 36 per coloro che svolgono mansioni gravose.
L’ultima data utile per fare richiesta dell’anticipo della pensione è il 31 marzo del 2024.