PIERPAOLO PERONI ## Milanese di Roma, 55 anni, disc jockey, produttore, autore tv

Top Dj, in onda su Italia1, è solo l’ultima delle sue tantissime creature. Pierpaolo Peroni, 55 anni, nome “pesante” della musica pop italiana degli ultimi 25 anni, non è una star, ma un uomo di retroguardia, motore di una quantità impressionante di successi. Produttore, manager e autore, Pierpa – questo il nome di battaglia – inizia negli anni ’80 come disc jockey nella sua Roma. Nel 1990 viene chiamato a Milano da Jovanotti per far parte del cast di Deejay Television, dal 1990 al 1994 partecipa come responsabile della programmazione al trionfo di Radio Deejay, ovviamente con l’amico di una vita Claudio Cecchetto, e con lui scopre gli 883 e tanti altri artisti come Dj Francesco e Finley. Dove c’è Cecchetto, insomma, c’è Peroni. Che nel corso degli anni diventa anche opinionista di X Factor per tre edizioni (2008-2010), quando il talent veniva trasmesso da RaiDue. Nel 2013 e 2014 firma come ideatore e autore il talent Top Dj, dedicato ai dj  in onda su SkyUno e Cielo. Come se non bastasse Pierpaolo Peroni – marito di Syria, che gli ha dato due figli, Alice e Romeo – ha appena lanciato sul mercato una linea di felpe ribattezzata Well/Cro con sei riquadri in velcro su cui attaccare decine di grafiche colorate – realizzate dal celebre grafico Sergio Pappalettera (autore di decine di copertine storiche della musica italiana) – in maniera da avere maglie sempre differenti. In questa intervista parla di Roma e Milano, incontri della vita, talento e mediocrità, fortuna e passione, la nuova skyline di Milano e il chiosco a Ibiza… Sincero e lucido come pochi altri nel suo ambiente, Pierpa fa un figurone. Peccato sia della Lazio, dicono gli amici di Roma.

Trascrizione videointervista a PIERPAOLO PERONI

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MILANESE DA 25 ANNI
Sono milanese dal 1988, a ottobre di quest’anno festeggio il venticinquennale. È andata in una maniera abbastanza bizzarra perché non era uno dei sogni della mia vita, non ci avevo mai pensato onestamente. Poi, facendo il dj a Roma, avevo conosciuto Lorenzo Jovanotti nell’85, ci siamo frequentati per un sacco di tempo, andavamo a fare colazione tutte le notti insieme…

IO E JOVANOTTI
A un certo punto Lorenzo ha avuto il momento in cui è diventato Jovanotti e il cantante Jovanotti è venuto a Milano e io sono rimasto a Roma, tranquillo, a seguire le sue gesta da lontano.

IL DEBUTTO A DEEJAY TELEVISION
Poi a un certo punto mi chiama (Jovanotti) e mi dice: “C’è Claudio Cecchetto che ha bisogno di uno che faccia Deejay Television, tu hai voglia di venire su a Milano? Gli ho detto che sei fortissimo, che sai tutto di musica. Secondo me è perfetto per te”. Io ci ho pensato, boh, forse dodici secondi, e ho detto: “Sì, sì!i Va bene, quando devo veni’?”, e ho abbandonato una vita di agi, fantastica, a Roma, dove facevo un sacco di lavori: facevo il dj, lavoravo in radio, lavoravo ancora in ufficio, all’Ente Nazionale Cellulosa e Carta, avevo un negozio di dischi, guadagnavo sette milioni al mese, all’epoca un sacco di soldi, e ho mollato tutto in due settimane. Sono venuto su a Milano e non sono più tornato indietro.

IN PELLEGRINAGGIO
Ero stato a Milano un po’ di volte tipo pellegrinaggio, ci venivo a comprare i dischi, tra l’altro al negozio che aveva Radio Deejay sotto la galleria del Duomo, andavo al Plastic… Insomma, avevo due o tre punti di riferimento mitici. Ho sempre avuto questa visione – che poi è quella reale, no? – di una città un po’ più vicina all’Europa, mentre Roma era la meravigliosa, splendida “Romona” grossa, mamma, che ti voleva bene…

IL PONTE “STRANO”
Quello lì era il punto dove iniziava tutto a diventare un po’ più strano, il ponte tra Roma e Berlino, tra Roma e Londra era Milano… da una parte molto divertente e dall’altra parte molto traumatico.

LA GIOSTRA JOVANOTTI
Molto divertente perché stavo con Lorenzo, che era già Lorenzo, era nella fase post Gimme Five. Perciò stavo a casa sua e stavo sempre in giro con lui, andavo in giro con moto, macchine, autisti… Mi ricordo una volta che siamo usciti, e mi fa: “Accompagnami, andiamo a comprare una roba in Corso Vittorio Emanuele”. Scendiamo da questa macchina, facciamo dieci passi, e iniziano a urlare dei ragazzini: “Lorenzooo!”. Lorenzo fa: “Oh! Acceleriamo…”, iniziamo a camminare molto velocemente, si forma un gruppo di gente… mi ricordo io e lui, per tutto Corso Vittorio Emanuele, che correvamo come due disperati e dietro una folla di gente che urlava. Ci siamo dovuti chiudere dentro un negozio e ci sono venuti a prendere perché non potevamo uscire. Era una cosa che non avevo mai visto, non immaginavo neanche che esistesse, ma forse neanche lui… anche per lui era tutto nuovo.

SENZA FARE NIENTE
Dall’altra parte traumatico perché in tutto quel periodo lì di ciò per cui ero venuto a Milano non era successo niente. Io stavo in studio su una sedia, su un divano, mentre Lorenzo faceva i dischi e le cose e a me non mi cagava nessuno! Per questo, passata una settimana, quindici giorni, un mese, gli ho detto: “Oh! Come cazzo faccio?”, nel frattempo avevo due milioni in banca e ho detto: “Adesso muoio”. Ho fatto, come dice Cecchetto, la pianta…

LA SVOLTA
Finché non è arrivato il giorno in cui la persona di cui avrei dovuto prendere il posto è andata via perciò Claudio mi ha chiamato e ho iniziato a fare Deejay Television e da lì in poi ho fatto tutto il resto.

GLI ANNI D’ORO
Ho visto quella del ’92, quella del famoso ’92, cioè quella che si avvicinava al ’92, ed era meravigliosa, era tanta roba, era il posto più bello del mondo, era divertentissimo. Qualsiasi cosa era perfetta. Tutti quanti avevano i soldi, tutti erano sempre pieni.

UNA CITTÀ SORRIDENTE
C’era una Milano sorridente. A Milano io non ho mai visto la nebbia, è stato un caso perché poi ovviamente le fabbriche avevano chiuso prima che arrivassi io, perciò la famosa nebbia degli anni ’60 non c’era più. L’ho vista quando andavo da Max a Pavia, la nebbia, e ho capito che cos’era, ma a Milano era già un fenomeno atmosferico molto raro.

LAVORO E DIVERTIMENTO
Non ho mai visto la gente triste e grigia, tutta uguale che cammina così… ho visto solo un sacco di gente che lavorava, sempre, e che quando finiva di lavorare si divertiva come se non ci fosse un domani e il giorno dopo ricominciava da capo.

LA MIA DISNEYLAND
Per me che volevo fare quel lavoro mi sembrava di essere a Disneyland, perché a Roma la situazione era abbastanza drammatica. Nel senso che quelli che avevo davanti a fare il lavoro del dj, o quelle cose lì, sono ancora nello stesso posto. Cioè non sarebbe mai toccato a me. Se io fossi rimasto là non so che cosa avrei fatto, onestamente non lo so.
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IL BOSS DELLA MUSICA
Io da piccolo volevo fare il direttore della Cbs, a un certo punto quando ho smesso di dire minchiate tipo astronauta, pompiere eccetera… perché pensavo che il direttore della casa discografica era uno che andava in giro per il mondo, guardava concerti, si sentiva i dischi, diceva “questo lo stampo, questo non lo stampo”. La roba del dj è una deformazione professionale che hai, cioè a un certo punto decidi di essere non abbastanza dotato per diventare bravo in una disciplina specifica, cioè io ho provato a suonare la chitarra, la batteria…un sacco di cose.

UN MEDIOCRE DI SUCCESSO
Quando capisci che sarai sempre un mediocre, anche facendoti un culo così, a un certo punto capisci che non devi diventare il numero uno in una cosa specifica, è meglio se fai una roba dove puoi scegliere gli altri e distribuirli, e devi diventare il più bravo a fare quella roba là. Perciò il dj alla fine è quello, uno che non sa suonare, non sa comporre, non sa cantare, però è il più influente di tutti a mettere la musica. Io pensavo che il direttore della casa discografica fosse una specie di dj mondiale che decidesse la musica per tutto il mondo. Quando poi ho scoperto che invece era solo un lavoro dove devi essere possibilmente laureato in economia e commercio, o comunque avere basi di mercato, di finanza, numeri, personale, le cose, etc. ho capito che non faceva per me.

LA RADIO COL BOTTO
Ho fatto Radio Dee Jay. Non ho fatto la prima parte, quella della nascita, però ho fatto il passaggio dal locale al network col botto pazzesco, la radio più ascoltata in Italia. Quella roba li è stata una soddisfazione incredibile e io c’ero.

GLI INCONTRI DELLA VITA
Lorenzo. Da Lorenzo a Claudio. E con Claudio a Max e queste tre robe qui sono quelle che mi hanno fatto questi venticinque anni.

DIVERSO?
Mi stava antipatica Roma perché non riuscivo a fare quello che volevo, perché mi sentivo diverso. Stiamo spesso a pensare che siano tutti stronzi mentre invece è solo colpa tua che non sai quello che devi fare.

SEMPRE AL LAVORO
Nei primi anni io ho lavorato sempre. Io mi alzavo la mattina andavo a lavorare, finivamo alle quattro, dormivo e tornavo il giorno dopo. Sempre, di sabato, domenica. Sempre.

LE FIDANZATE? MAI VISTE
Io prima di incontrare Cecilia, quando lei mi chiede le mie ex fidanzate io le dico sempre che non le vedevo mai. Non le vedevo mai perché non stavo mai a casa, mi svegliavo la mattina, andavo a lavorare e tornavo la notte.

LA FORZA DI MILANO
Se ti metti sotto ti dà la possibilità di fare tutto, è come se avessi tutte le opzioni aperte. Se entri nel meccanismo è un orologio perfetto, secondo me è ancora così perchè un sacco di cose che succedono adesso arrivano da qui. La musica ormai è qui, c’è poco da fare.

IL MIO MONDO È TUTTO QUI
I miei artisti di riferimento, amici che apprezzo anche come imprenditori di se stessi eccetera, vanno da J Ax a Fedez ai Club Dogo a tanti altri. Tutta la scena dell’Hip hop è tutto qui e sono cose che lì sono un po’ meno… sono proprio completamente assenti…non riesci a farle.

E ROMA?
Mi è tornato l’amore per Roma in un momento che stavamo sempre con Max, ai tempi del Locale. Quello è stato un momento d’oro di Roma, in quel momento là io sarei voluto tornare a Roma. Nel frattempo era nata Alice perciò avevamo la casa a Roma, stavamo a Roma tipo quattro mesi l’anno, e c’era il Locale… Mi ricordo le notti sempre in giro con Alex Britti, Diaco, Niccolò, Silvestri, Valerio Mastandrea… Quella è stata una primavera bellissima, quella volta lì è stata forse l’unica volta che mi è venuta voglia di tornare a Roma.

IL BRUTTO DI MILANO
Il brutto di Milano è che se non gli piaci ti caccia via, ti sputa dopo sei mesi. Se tu non la guardi con gli occhi giusti è un posto repellente. Tutti i pregi che ti ho detto se tu ci stai dentro è meraviglioso. Sei in quel meccanismo che ti dicevo prima, se non riesci a entrarci dentro sei Charlie Chaplin attaccato agli ingranaggi che rischia di morire. Se vuoi venire qui perché ti interessa lavorare nella musica, nella moda, nello spettacolo, in certa editoria e certe cose… Sai quali sono le regole, goditi quelle regole, ma non cercare di portarti le tue di regole perché qua non funzionano e diventa tutto complicato, diventa un’inferno.

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CAMBIAMENTI
Sono diventato più buono, molto più buono perché ho pensato che se ce l’ho fatta io ce la possono fare tutti. Perchè io sulla carta di identità ho ancora scritto disc jockey, e quello sono, cioè sono uno senza qualità che fa finta di averne tantissime e il fatto di aver trovato una scena, un posto dove questa qualità è benvoluta e addirittura ti permette di diventare qualcuno… mi ha reso più buono. Non ho astio nei confronti delle altre persone, non voglio male a nessuno, non ho mai litigato con nessuno da quando sto qua. Ho imparato un’altra cosa importantissima qua, a Milano, a non credere più a quelli che m’hanno detto che quello mi ha detto, cioè le voci passate, il telefono senza fili, quel pettegolezzo di “un amico mi ha detto”, che è molto romano… Io quello, qui, l’ho perso completamente.

MILANO “ITALIOPOLITA”
È una città straniera all’interno dell’Italia. Quando dicono che New York è cosmopolita, Milano è “italiopolita”, nel senso che è un’unione di tutti gli italiani. C’è quel miscuglio bello. I miei amici arrivano da tutte le parti: dalla Puglia e dalla Sardegna, diventano tutti quanti pseudo milanesi ma non ho un gruppo di amici sardi o un gruppo di amici pugliesi cioè non ho “ballotte” locali, è tutto mischiato..

LA PIÙ INTERNAZIONALE
Tutto il giro un po’ Ied (Istituto Europeo di Design), Marangoni, Bocconi.. sono tutti giovani di nuova generazione abituatissimi a viaggiare. Loro che ogni volta se ne vanno avanti e indietro per l’Europa e tornano qui già quella roba li la rende più internazionale di generazione in generazione sempre di più.

SKYLINE E MERCATI
A me lo skyline, questo nuovo, mi piace da morire. Quando fanno il mercato l’ultimo sabato del mese vado lì, quel mercato lì è un casino fantastico ma ha un ordine che non trovi negli altri mercati, con queste signore che cercano gli oggetti tutte belle vestite, fighe, nessuno che urla. È bella quella roba lì, mi piace molto.

ROMANI A MILANO
Mia moglie ci ha fatto pace, era un’incubo fino a qualche anno fa. Lei non è tanto che ci ha fatto pace. Una nostalgia canaglia (aveva)… adesso invece anche lei è completamente milanese.

QUI SI PUÒ
I nostri amici Tiberio e Marcella sono i due ragazzi che fanno Roll Over, questa serata che fanno a Milano ai Binari che sta diventando una roba leggendaria ormai.. Loro sono di Trani, sono venuti qui perché volevano diventare i pr più famosi di Milano. Detta in parole povere sono due ragazzi di Trani normalissimi, lui fa anche l’avvocato penalista, lei lavora in uno show-room. Sono diventati una potenza imbarazzante, muovono diecimila persone così… da una parte all’altra dove vogliono loro. E loro sono due di Trani che si sono messi giù impegnandosi e l’hanno fatto. Qui si può.

LUNGOTEVERE VS DARSENA
La piazza XXIV Maggio adesso con la Darsena dentro, passi di fianco e urli “Lungotevere!”

VIA DA QUI
Nell’eventualità del ritiro dalle scene, me ne vado da un’altra parte. Quando i figli saranno a posto, se devo andare da qualche altra parte non vado a Roma… me ne vado al mare! Faccio la roba più banale del mondo: apro il chiosco a Ibiza, faccio i panini e metto i dischi. Faccio questo dalla mattina alla sera, bello incartapecorito, coi tatuaggi ormai colati che hanno preso delle forme orribili…

 

PIERPAOLO PERONI ## Milanese from Roma, 55 years old, disc jockey

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25 YEARS A MILANESE
I have been a Milanese since 1988… by October this year it will twenty-five years… It went in a fairly bizarre way because it wasn’t one of the dreams of my life, I never honestly thought about it… then as a DJ in Rome I met Lorenzo Jovanotti in 1985, we spent a long time together, we used to have breakfast together every night…
JOVANOTTI AND I
Then at some point Lorenzo became Jovanotti and Jovanotti the singer came to Milan and I stayed in Rome, following his achievements from afar…
THE DEBUT AT DEEJAY TELEVISION
Then at one point he calls me and says “There’s Claudio Cecchetto who needs someone for Deejay Television, do you want to come to Milan? I told him that you’re strong, you know everything about music… I think it would be perfect for you” I thought about it for… let’s say twelve seconds and I said – ‘All right, when I should I come?’. I left a fantastic life of ease in Rome where I was working a lot: I was a DJ, I worked in radio, I worked in the office at the Ente Nazionale Cellulosa e Carta, I owned a record store… I earned seven million liras a month, at the time it was lot of money… I dropped everything in two weeks, I came to Milan and never went back.
PILGRIMAGE
I had been in Milan a couple of times always for a sort of pilgrimage, I used to come to buy records, at the store that Radio DJ had in the Gallery of the Duomo… I used to go to the Plastic… in front of it, because they never let me in… in short, I had two or three mythical landmarks… I always had this idea (the realistic one) That Milan was a closer city to Europe … whereas Rome was a wonderful, beautiful and big… mother who loved you.
A ‘STRANGE’ BRIDGE
It was a point where it all started to get a little more strange… the bridge between Rome and Berlin, between Rome and London was Milan … on one hand it was fun and on the other it was very traumatic…
THE JOVANOTTI CAROUSEL
It was fun because I was with Lorenzo… who was already famous, it was after Gimme five. I stayed at his house and I was always with him… so I went around… motorcycles, cars, drivers, things… I remember once we went out he told me “come with me to buy something in Corso Vittorio Emanuele”… we got out of the car, and after only ten steps we heard kids screaming “Lorenzo!”, Lorenzo said “hurry!”, we started walking very fast, from a group of people… I remember me and him, running like desperate along Corso Vittorio Emanuele from a crowd of screaming people… we had to go into a store and they had to come and pick us up because we couldn’t get out… it was something that I had never seen, I didn’t even imagine it existed… but maybe also for him, everything was still new.
WITHOUT DOING ANYTHING
On the other hand it was traumatic because around that time, concerning the reason why I had come to Milan, nothing happened… I stayed in the studio on a chair, on a couch, while Lorenzo was doing records and things and nobody gave a shit about me! Therefore, after a week passed, two weeks, a month I said “oh,what the hell do I do?” In the meantime I had two million liras in the bank and I said “Now I die”… I did what Cecchetto says: the plant.
THE TURNING POINT
Until the day when the person I was supposed to replace went away and so Claudio called me and I started doing Deejay Television. From then on I did all the rest…
THE GOLDEN YEARS
I saw the Milan of ’92… it was wonderful, it was so much stuff… it was the most beautiful place in the world, it was a lot of fun… everything was perfect… Everyone had money… everything was always full…
A SMILING CITY
It was a smiling Milan… in Milan I have never seen the fog. It was a coincidence of course because the factories had closed before I got here… so the famous fog from the 60s was gone. I saw it when I went to see Max in Pavia and I realized what it was… but in Milan it was already a very rare atmospheric phenomenon.
WORK AND FUN
I’ve never seen sad and gray people, all looking the same walking like this… I’ve only seen a lot of people who worked, always, and when they finished work they enjoyed themselves as if there was no tomorrow and the day after they started all over again…
MY DISNEYLAND
It seemed to me, as I like doing that job, to be at Disneyland… Because in Rome the situation was quite dramatic… those who worked as DJs, or were in the environment, are still in the same place… It would have never been my turn… I don’t know what I would have done if I had stayed there… I honestly don’t know…

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THE MUSIC BOSS
As a child I wanted to become the director of the CBS, when I stopped saying bullshit like astronaut, fireman etc… because I thought that the director of a record company went all over the world seeing concerts, listening to albums, deciding which ones to record. Being a DJ is a professional bias that one has, at some point you decide you aren’t talented enough to get good at a specific discipline… that is me… I tried to play the guitar, the drums… many things…
A SUCCESSLFULL MEDIOCRITY
When you know you’ll always be mediocre even if you are working your ass off, at some point you realize that you don’t have to become the number one at something specific, it’s better if you do something where you have the possibility, choose the others and distribute them, and you have to become the best at doing that stuff. In the end that’s what being a DJ really is. A DJ can’t play, can’t sing but is the most influential one in choosing what music to play… I thought the director of a record company was a sort of world’s DJ, who chose music for the whole world… then, when I found out that a degree in business administration was required for the job, or at least the basis in trade, finance, numbers, etc.… I realized that it wasn’t for me.
RADIO WITH FIREWORKS
I ‘made’ Radio Deejay… Not the early phase, that of its birth, however I realized the resounding switch from local to network, the most popular radio station in Italy… that was an incredibly satisfying feeling and I was there.
LIFE’S ENCOUNTERS
Lorenzo Claudio and Max, these three are the ones who ‘made’ these twenty-five years.
DIFFERENT?
I didn’t like Rome because there I couldn’t do what I wanted, because I felt different… we often think they’re all assholes whereas it is your own fault if you don’t know what you have to do.
ALWAYS WORKING
In the early years I always worked… I’d get up in the morning, I’d go to work, we’d finish at four o’clock, I’d go to sleep and go back the next day… always… Saturdays, Sundays, always.
GIRLFRIENDS? NEVER SEEN THEM
Before I met Cecilia, when I’m asked about my ex girlfriends, I always say that I never saw them… because I was never at home… I would wake up in the morning, go to work and come back at night…

MILAN’S STRENGHT
If you work hard it gives you the possibility to do everything… as if every door was open. If you get into the mechanism it’s like a perfect watch… I think it’s still so… a lot of things that are happening now come from here… music is here now.
MY WORLD IS HERE
My main artists, friends who I appreciate also as entrepreneurs of themselves, such as J Ax, Fedez, the Club Dogo and many others, the whole Hip Hop scene is here… over there, these things are almost completely absent … you can’t make them happen.
AND ROME?
My love for Rome came back when we were always with Max… the period of the Locale. That was a golden moment in Rome, in that period I wouldn’t have minded moving back to Rome. Meanwhile Alice was born so we had a place there, we were in Rome nearly four months a year. And there was the Locale… I remember I was always out with Alex Britti, Niccolò, Silvestri, Valerio Mastandrea… Everybody. That was a beautiful spring, it was probably the only time I had the wish to move back to Rome.
MILAN’S BAD SIDE
The bad thing is that, if Milan doesn’t like you, it will push you away, it will spit you out after six months… If you don’t look at it with the right spirit it’s just a repellent place. All the qualities that I mentioned before… if you’re in it’s wonderful, if you are in the mechanism I was talking about… If you can’t manage to get into it you’ll end up like Charlie Chaplin, attached to the gears, and you may die. If you want to come here because you are interested in working in music, fashion, entertainment and publishing… you know what the rules are, enjoy those rules but don’t try to take your own rules here because they won’t work and everything would become complicated, it’d become like hell.
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CHANGES
I became a better person here… because I thought that if I managed to do what I did, everybody could… because on my ID I still have ‘disc jockey’ as my profession… That’s what I am. I’m someone without any qualities and who is pretending to have lots… and the fact that I found a scene, a place where this quality is welcomed and even makes you someone, made me a better person… I have no hatred towards other people… I don’t wish anyone anything bad… I’ve never fought with anyone since I’ve been here… I’ve learned something important here, not to believe to those who tell me what others told them… the wireless phone, the rumors like “a friend told me” are typical in Rome. Here I’ve completely lost that habit.

MILAN: ‘ITALIAPOLITA’
It’s a foreign city within Italy… They say that New York is a cosmopolitan city, well, Milan is Italiopolita… meaning it is a mixture of all Italians, a nice mixture. My friends come from all over the country… from Puglia, Sardinia… They all became Milanesi, but I don’t have a group of Sardinian friends or a group of friends from Puglia. We are a mix…
THE MOST INTERNATIONAL
All the people from IED, Marangoni, Bocconi who are young and used to travel… they go all the time around Europe and then come back here. They make Milan more and more international.
SKYLINE AND MARKETS
I love the new skyline… I always go to the market on the last Saturday of the month… that market is a fantastic mess, but it is tidy as no other market… with those ladies looking for objects, all dressed up, no one shouts… it’s nice, I really like that stuff.
ROMANS IN MILAN
My wife made peace with it not that long ago, it was a nightmare until a few years ago… she was homesick, but now she is 100% a Milanese.
HERE YOU CAN
Our friends Tiberio and Marcella are the two guys that organize the Roll Over, the event at the Binari in Milan that has become legendary. They are from Trani … they came here because they wanted to become the most famous PRs in Milan, they are two very normal people from Trani… He is also a criminal lawyer, she also works in a show-room… and they have become embarrassingly powerful… they are able to move ten thousand people from one part to another, as they wish… and they are two people from Trani who put their head down and made it… here you can.
LUNGOTEVERE VS DARSENA
Piazza XXIV Maggio now, with the renewed dock, makes you want to scream “Lungotevere!”
AWAY FROM HERE
In the event of a farewell to the business I’d go somewhere else, when the children are settled… I wouldn’t go to Rome… I’d go to the sea! I’d go and do the most banal thing in the world… I’d open a kiosk in Ibiza where I would make sandwiches and play music all day… nice… When I am all shriveled up with terrifying and molten tattoos…

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