Speleologa bloccata in una grotta ora è in salvo

Ieri, martedì 25 aprile, ha avuto inizio la brutta avventura di una speleologa che si è ritrovata bloccata a 50 metri sotto terra

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Grotta-Imilanesi.it

Nel pomeriggio del 25 aprile, verso le 17 del pomeriggio, è scattatao l’allarme. Subito sono partiti gli uomini del soccorso alpino della XIX Delegazione Lariana della stazione di Varese e speleologico. Una speleologa, una donna di 60 anni, stava esplorando la grotta del complesso di San Martino, sopra Duno in provincia di Varese, quando è rimasta bloccata da una frana di sassi.

Sul posto, insieme al soccorso alpino, sono arrivati anche i disostruttori del Cnsas, provenienti dalle delegazioni speleologiche di Piemonte, Veneto e Friuli Venezia Giulia. Questi hanno raggiunto l’ingresso della grotta ed hanno subito iniziato a predisporre il centro operativo allestendo una prima linea telefonica.

In questo modo hanno garantito la comunicazione tra esterno ed interno. Una squadra, poi, è subito entrata in grotta per poter portare il primo soccorso tecnico-sanitario e per valutare la situazione. Insieme ai tecnici è sceso anche un medico del Cnas, una dottoressa arrivata da Premana grazie all’intervento dell’elicottero della Guardia di Finanaza, partito da Venegono.

Soccorsi difficoltosi

Insieme a lei un’infermiera in continuo contatto diretto con la centrale operativa di Areu. I soccorsi sono stati difficoltosi, ma alla fine, verso le due di questa notte, i soccorritori hanno estratto la donna insieme ai suoi compagni. L’hanno recuperata assicurandola ad un estricatore, uno strumento che aiuta a tenere il corpo immobile.

Consente movimenti di recupero più agevoli rispetto a una barella e con un ingombro minimo. I soccorritori hanno, poi, accompagnato la donna in ospedale, mentre i suoi compagni d’avventura sono usciti dalla grotta completamente illesi. All’alba, finalmente, anche le squadre dei soccorritori hanno potuto fare rientro.

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Soccorso-Imilanesi.it

Secondo i primi rilievi, le pietre si sarebbero staccate dalla parte alta della grotta naturale da un’altezza di 50 metri. La grotta, Abisso Primeros, fa parte di una serie di fortificazioni utilizzate dai partigiani durante la Seconda Guerra Mondiale. La usavano per resistere agli attacchi delle unità tedesche e dei militari della Rsi.

Della speleologa si sa che, al momento del recupero, era cosciente. Non si sono ancora avute sue notizie a causa del blackout informativo imposto dalla Regione. Il sistema Real Time di Areu è un canale istituzionale che permette ai mezzi di comunicazione di avere notizie in tempo reale delle persone coinvolte in incidenti.

Real Time di Areu

Da qualche tempo l’assessore al Welfare di Regione Lombardia, Guido Bertolaso, aveva deciso di chiudere momentaneamente il servizio per riaprirlo una volta rimodulato alla luce dei mutamenti che anche l’informazione ha subito a partire dal 2012, anno in cui è stato attivato.

L’assessore spiega che non è mai stata sua intenzione impedire il diritto di cronaca. In Regione hanno, però, notato che i tempi per elaborare le notizie, con l’avvento anche dei giornali on line e di pseudo giornalisti che non hanno

“il dovuto riconoscimento contrattuale previsto dalla categoria”

si sono ridotti di molto e, spesso, le informazioni riportate compromettono la possibilità di accertare i fatti reali e la completezza dell’informazione stessa. Bertolaso conclude dicendo che stanno, comunque, facendo il possibile perchè il servizio venga ripristinato ed esteso a tutta la nazione e che non rimanga attivo solo in Regione Lombardia.

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