Una panchina in ricordo del suo fidanzato

Alberto Tamagnone muore il 2 dicembre scorso in seguito ad un incidente e la sua fidanzata Guenda lo ricorda installando una panchina

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Panchina-Imilanesi.it

Guenda Giulia Fogazza, per ricordare il suo fidanzato deceduto durante un incidente nel dicembre dell’anno scorso, ha deciso di fare installare una panchina. Pensata e costruita solo per lui. E con una dedica tutta personale:

A te mio amato Alberto, ed a tutte le cose della nostra vita insieme. Ti amerò per sempre, tua Guenda“.

La panchina è stata installata a San Fermo, in provincia di Como. Il Comune l’ha aiutata nella realizzazione del suo desiderio. Guenda, infatti, si è recata all’ufficio tecnico del comune spiegando la sua idea. Insieme ad alcuni tecnici, poi, ha cercato il posto per poter installare la panchina. E, una volta trovata la location perfetta, ha dato il via ai lavori.

Un aiuto anche dal Comune di San Fermo

Dopo l’installazione, Guenda ha tenuto a ringraziare tutto il Comune di San Fermo e il suo primo cittadino per averle consentito di realizzare questo suo desiderio. In una parte della panchina in legno troneggia una targa in ottone dove Guenda ha voluto incidere i suoi pensieri per il fidanzato che, oramai, non è più al suo fianco.

Tutti coloro che vorranno raggiungere il posto, potranno sedere sulla panchina, ammirare il paesaggio e dire, magari, una preghiera per Alberto, o, anche, solo sorridere o respirare a pieni polmoni ricordandolo, perchè lui

“è immenso come tutto quello che c’è davanti“.

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Nei post sui social Guenda invita tutti i cittadini di San Fermo, ma non solo, ad utilizzare la panchina. Un progetto che a Guenda è costato mesi di dolore, ma che ha voluto portare a termine in ricordo di quell’uomo che il destino le ha tolto in quel 2 dicembre 2022. Alberto era un giovane uomo di 29 anni. Laureato in veterinaria, proprio come il suo papà.

Stava percorrendo la varesina a bordo del suo scooter, nel primo pomeriggio, quando si è scontrato con un furgoncino. I sanitari, arrivati tempestivamente sul posto avevano già compreso che le sue condizioni erano molto gravi. In ospedale i medici lo avevano sottoposto ad un intervento con la speranza di salvarlo, ma non è stato così.

Alberto, una persona speciale

Al termine dell’operazione Alberto è rimasto in coma per tre lunghi giorni, fino a quel 2 dicembre in cui non hanno potuto fare altro che dichiararne la morte cerebrale. Il suo decesso aveva lasciato un vuoto nella famiglia, in Guenda e in tutti coloro che lo conoscevano sia come persona che come professionista.

Oggi Guenda torna a parlare di lui con il suo progetto in suo ricordo. Voleva regalargli un qualcosa che rimarrà e che servirà a chi è rimasto su questa terra. La fidanzata si dice certa che Alberto avrebbe apprezzato questo suo gesto. Sui social invita chiunque voglia, ad andare a sedersi sulla panchina in quei momenti in cui il silenzio è l’unico conforto. E’ il suo ultimo saluto, nella speranza di incontrarlo, di nuovo, un giorno. Si, perchè la loro storia non è finita.

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