Cos’è il Mes e come funziona

Il Mes, meccanismo europeo di stabilità, fa parte di una strategia dell’Unione Europea, volta a garantire la stabilità finanziaria in tutta la zona Euro.

mes
mes-imilanesi.nanopress.it

A causa della pandemia, gli stati lo hanno modificato andando ad introdurre 240 miliardi da poter utilizzare per far fronte all’emergenza sanitaria.

Adesso l’Italia come tutti gli altri Paesi, deve dare la sua autorizzazione. L’appello è arrivato perché è necessario completare la ratifica del meccanismo europeo di stabilità adesso.

La ratifica è positiva, in caso di difficoltà gli Stati Membri potrebbero attingere dai fondi

Christine Lagard, nelle ultime ore, ha dichiarato che la ratifica al momento è positiva e che in caso di difficoltà tutti i membri che hanno accettato si troverebbero semplicemente avvantaggiati. Il mes vuole fornire adeguata assistenza a tutti i paesi che si trovano a rischio o in in difficoltà finanziaria. Stiamo parlando del fondo Stati, creato a ridosso della crisi, a partire dal 2010. A quei tempi molti ricorderanno che si fece il possibile per evitare il default della Grecia.

I paesi della zona che hanno firmato l’accordo nel 2012 sono tantissimi. Adesso tutto prosegue a gonfie vele nell’ambito di un programma che vuole acquistare titoli di debito sui mercati finanziari e dare l’assistenza a chi ne ha bisogno sotto forma di linee di credito e ricapitalizzare gli Istituti finanziari.

riunione mes
riunione mes-imilanesi.nanopress.it

Con l’arrivo della pandemia il Mes è stato modificato e ha introdotto 240 miliardi destinati all’emergenza sanitaria. Per adesso l’aiuto è arrivato nei confronti della Grecia, di Cipro, del Portogallo, della Spagna, dell’Irlanda, sono stati utilizzati 195 miliardi. In cambio di questi soldi, ci sarà un programma di controllo del debito che provvederà a risolvere la problematica.

La posizione dell’Italia e la decisione del Governo e del Parlamento

Alla guida del meccanismo c’è un consiglio di governatori formato da ministri, che ha un capitale di 704,8 miliardi, con la capacità di prestito di 500. L’Italia è considerato il terzo socio e arriva subito dopo la Germania e la Francia. Ha sottoscritto un capitale di 125,1 miliardi.

Il fondo salva Stato potrebbe intervenire sia in caso di crisi del credito mostrandosi come mediatore tra investitori privati e Stati che in caso di problemi finanziari legati alla sanità o altro. Almeno per il momento, manca la ratifica da parte dell’Italia. A questo proposito Paolo Gentiloni ha ricordato che è un impegno che il Governo e il Parlamento dovranno decidere se accettare o meno e lo farà ben presto.

Impostazioni privacy