SYRIA ## Milanese di Roma, 38 anni, cantante

Vent’anni fa Syria – nome d’arte di Cecilia Cipressi – debuttava al Festival di Sanremo 1996 cantando Non ci sto, con cui vinse la categoria Nuove proposte. Da allora non si è più fermata, facendo esperienze artistiche, non solo musicali, di ogni tipo. Gli incontri straordinari di questi vent’anni hanno fatto di Syria una donna che quando canta, recita, o mette dischi è sempre se stessa, senza finzioni o condizionamenti.  Il riferimento è alla travolgente esperienza teatrale fatta nel 2005 con Francesco Paolantoni, con la regia di Ivan Cotroneo, e a Chiamatemi Kowalski con Paolo Rossi, nel 2006. Ma anche alla sua passione per la musica elettronica, la moda, la cucina… Insomma, tanta roba. Vent’anni ricchi di emozioni che Syria ha festeggiato il 2 dicembre 2015 con un grande concerto al Teatro Grande di Brescia: Syria – vent’anni in una notte. Con lei tanti amici e un’orchestra di cinquanta elementi diretta dal maestro Bruno Sartori. In quest’intervista, invece, Syria parla di Roma e Milano, degli incontri artistici, di suo marito Pierpaolo Peroni e di quella volta che – travestita da Marilyn Monroe – è uscita da una torta gigante per cantare “Happy Birthday Mister…”.

Trascrizione videointervista a SYRIA

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QUI DA 15 ANNI
Tra una cosa e l’altra sono quattordici anni che sono qui. Perché Alice ne ha tredici… quindici anni via, che me la vivo proprio con i piedi piantati (qui a Milano).

PRIMO IMPATTO DIFFICILE
Ero una disadattata, totalmente fuori dagli schemi, e soprattutto allo sbando. Anche quando è arrivata Alice, i primi tempi, nostra figlia, mi sentivo comunque in difficoltà, dovevo ancora mettere a fuoco questa città e conoscerla bene e conoscere bene le persone, la mentalità e i modi.

PAX MENEGHINA
Milano è una città diversa da Roma, chiaramente più piccola, più pratica, ben servita dalla metropolitana, che arriva ovunque… già questo a me mette in pace perché mi piace questa cosa di poter arrivare con facilità (ovunque). Chiaramente rispetto a Roma… ehh.. il patrimonio artistico è diverso…

VIVA LA VELOCITÀ
Mi sono invaghita della mentalità di questa città e della velocità, delle persone che vanno subito al dunque, rispetto a Roma dove invece, per quanto riguarda il mio mestiere, è tutto un po’ “stamo”, “famo”, “dimo”, “se beccamo”, “annamo ar bar” e poi non si conclude mai una mazza! Qua io, ogni giorno, anche quando non faccio la cantante, anche perché non è che sto tutti i giorni a pensare di far Syria, faccio pubbliche relazioni e combino qualcosa e imparo a far altro…e mi piace!

LE INFLUENZE DI MILANO
Mi ha cambiata in positivo perché ho tanto da fare tutti i giorni, mi rende versatile, è una città che mi diverte… Parlo come mamma, come lavoratrice, parlo pensando ai miei figli, a quello che riesce a dare la città anche per loro.

ROMA-MILANO SOLO ANDATA
Non tornerei neanche più a viverci a Roma. Sto bene qui, a Milano, e credo di continuare a star qui… mai come in questi ultimi anni sto bene.

IO, PIERPA E LE FIGURINE
La mia vita la condivido con Pierpaolo e insieme siamo sulla stessa lunghezza d’onda e viviamo la città anche con il piacere di coinvolgere un certo giro di persone, perché poi mi trovo adesso in un posto dove spesso ci capita di.. all’Apple ci capita di organizzare delle serate, di fare dei dj-set, di coinvolgere amici, anche non dj, a scambiarsi le “figurine musica”, ti faccio questo esempio. Quindi si suona, si passano serate confrontandosi, divertendosi… con un po’ di brio e questa cosa a me fa star bene. Ci vuole poco, eh! Non è che stiamo a cerca’ chissà che cosa.

GRAZIE PAOLO (ROSSI)
Paolo Rossi, (è stato) fondamentale proprio per me. Paolo ha dato il via a un altro approccio con la vita, con il mio lavoro, con la mia presenza in scena, con la musica… ed è il primo. Poi ti farei una lista infinita di tutto quello che ha fatto Paolo per me, però io per lui ho un amore infinito e un rispetto…

HAPPY BIRTHDAY MR. FO
Questa la voglio raccontare..Paolo mi chiese allo Strehler, durante una replica, di uscire da una torta, apposta, gigante vestita da Marylin Monroe cantando “Happy birthday Mr. Fo” a Dario Fo, in platea!

GLI INCONTRI MUSICALI
Cesare Malfatti dei La Crus, che è stato produttore di un mio album che amo tantissimo, e con lui e con la sua grande cultura musicale, da produttore milanese doc, ho tratto grandi benefici perché per me ha fatto moltissimo, ed è (successo tutto) più o meno nello stesso periodo di Paolo… C’è stato proprio un cambiamento radicale… profondi incontri. Con Mauro Ermanno Giovanardi dei La Crus non ne parliamo, con lui abbiamo condiviso anche un sacco di concerti, persona fondamentale. Però scusami, al primo posto ci metto pure mio marito Pierpaolo (Peroni) perché io con lui ho cambiato la mia vita. Cioè… io ho raggiunto Pierpaolo a Milano, qui quel romano di Pierpaolo ci viveva da anni. E la cosa bella è che ho incontrato un romano che ama questa città e mi ha insegnato ad amarla. E se devo parlare di sentimenti chiaramente grazie a lui sono successe delle cose speciali… e ho iniziato a capire Milano. Perché all’inizio…

NUOVE RADICI
Noi ci siamo conosciuti in giro per l’Italia, però quando mi ha aperto le sue porte di casa, e mi ha invitata a credere di più in questa città e a tentare di capire se volevo venire a vivere qui, all’inizio ho avuto un po’ di paura, grande nostalgia per Roma. Ma è bastato un anno, poi è arrivata Alice e da lì ho iniziato a mettere le radici sempre di più.

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È una città che mi permette di studiare e di approfondire tante cose che, quando ero magari più ragazzina, a Roma, non riuscivo a concepire e non mi veniva nemmeno voglia di approfondire. Qui trovo più concentrazione.

INSICURA
Quell’inquietudine che avevo a Roma non c’è più qui, a Milano. A Roma ero un po’ inquieta, un po’ insicura. Vagavo…

CITTÀ COSMOPOLITA
Poi ci sono pure i problemi in questa città, ci sono anche persone senza lavoro, però in generale mi sembra una città cosmopolita, che ti accoglie e chi arriva da un ambito artistico ha la possibilità di rimboccarsi le maniche e potersi proporre, Prima di Pierpaolo, ma comunque più o meno nello stesso periodo, certe persone che vivevano qua mi hanno trattata subita come una di loro. A Milano da romana mi sono sentita considerata, una persona da scoprire.

LE ZONE DELLA CITTÀ CHE AMO
Brera è una zona che mi piace, perché mi ricorda qualche angolo e qualche vicolo, se lo vado a cercare con la coda dell’occhio, qualche parte di Roma ci sta… Però poco poco… La vecchia Milano la vado a cercare volentieri e mi ci rannicchio anche. Quella mi piace, pensa un po’. Poi per contrasto adesso mi piace addirittura andare nella zona moderna di Milano, verso piazza Gae Aulenti, quelle parti lì con i grattacieli. Mi sento in una città internazionale… mi sento verso il futuro, dentro una bolla enorme di modernità. Quindi mi piace anche quel contrasto. Poi sono anche una romantica che se ne va, a un certo punto, a parco Sempione nella zona giochi più carina della città e quindi mi godo anche quell’aspetto con mio figlio. Il nuovo luogo, enorme, dove tutti vanno, dove tutti i grandi artisti passano – e anche i dj – è il Fabrique. È proprio un nuovo locale, immenso, grande, dove in realtà convergono tutte le realtà musicali più importanti.

NON RINUNCEREI A…
Se proprio mi devo fare una passeggiata simpatica… ecco, dai – con una giornata di sole mi piace tanto – l’ultima domenica del mese (mi piace) andare al mercato del Naviglio Grande e sentirmi… a Porta Portese!

NOSTALGIA PIÙ GRANDE
La nostalgia più grande è… voglio mamma! Mi manca la mia mamma a Roma, ho voglia di parlare con lei ogni secondo della mia giornata ultimamente… perchè… così… sai, quando hai bisogno di piangere sulla spalla di mamma… ecco (quella roba lì)!

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